giovedì 13 marzo 2008

Il bianco e il nero

Il bianco

Oggi è stata a tutti gli effetti la prima giornata di primavera. Tempo spettacolare, cielo azzurro, montagne innevate in
lontananza, sole, rami dei gelsi che iniziano a diventare rossastri.
Ovviamente siamo andati a fare la spesa in bicicletta, e per la prima volta abbiamo incontrato altre persone che facevano altrettanto, probabilmente convinte dalla bella giornata.
Solo che il tempo era così bello che i tre km tra andata e ritorno dal supermercato ci sono sembrati una cosa un po' misera, soprattutto perché nei giorni scorsi, tra il tempo e gli impegni, non avevamo proprio messo il naso fuori di casa.
Così abbiamo portato su la spesa, il prof ha preso le sue medicine, e siamo ripartiti, con l'idea di fermarci una volta trovato un posto interessante per pranzare.
Abbiamo deciso di andare dall'altra parte della statale, una zona che di solito battiamo poco, ma dove sappiamo
che ci sono un po' di frasche, come si chiamano da noi gli agriturismi più alla buona.
Il posto dove ci siamo fermati si chiama La Fattoria, ed è a tutti gli effetti una fattoria che vende i suoi prodotti: affettati, formaggi, latte, vino, verdure.
Abbiamo preso ciascuno un bel piatto di affettati e formaggi misti, tutti stupendi, accompagnati da verdure fresche di orto e da pane casereccio.
Il prof ci ha bevuto sopra un bicchiere di merlot della casa, e io ho sfidato la mia intolleranza con un bicchiere di latte crudo, proveniente dalle mucche pezzate della stalla.
Il mio stomaco non ha ringraziato, ma pensavo peggio, soprattutto perché abbiamo concluso il pranzo con una panna cotta al caffè che andava dal sublime al mistico.
Per fortuna che eravamo in bicicletta, così abbiamo smaltito un po', l'alternativa sarebbe stata la pennica: il senso di pienezza e il sole caldino erano delle premesse irresistibili.

Il nero

Un candidato dell'ennesimo partito azienda di Berlusconi, il sig Ciarrapico, ha rivendicato la sua mai nascosta vicinanza con le posizioni del fascismo, limitandosi a una blanda 
presa di distanza dalle legggi razziali.
Questa cosa mi disgusta profondamente.
Ora, è vero che in una sentenza emessa dalla consulta nel 1956, e relativa all'art. 4 della legge 20 giugno 1952 n. 645, si dice che per "apologia del partito fascista" non si intende una semplice difesa elogiativa", bensì in una "esaltazione tale da potere condurre alla riorganizzazione del partito fascista", cioè in una "istigazione indiretta a commettere un fatto rivolto alla detta riorganizzazione e a tal fine idoneo ed efficiente", ed è questo il motivo per cui nel 1973 Rauti si prese una condanna, mentre nessuno condannerà mai il sig. Ciarrapico, ma che uno che si presenta per diventare deputato o senatore di quella Repubblica Italiana nata sulle rovine lasciate in eredita proprio dal fascismo, beh, mi pare indecente.
E ancora di più mi pare indecente il cavaliere, quando dice: "Veramente pensiamo che con quello che sta succedendo con i rifiuti a Napoli, sia importante una dichiarazione del signor Ciarrapico?"
Ci sono i rifiuti a Napoli oggi, così come c'erano nel 1973, quando a Napoli per i rifiuti scoppiò il colera. Pare che la soluzione a questo problema non possa venire nè votando Berlusconi né votando Veltroni, ma soprattutto non può venire votando un Ciarrapico: tra le virtù magistrali del fascismo mi pare che si citi sempre la puntualità dei treni, non la rimozione dei rifiuti!
E poi non ci prendiamo in giro, cerchiamo di tornare ad essere cittadini ed animali politici, invece di consumatori come ci vuole questa gente.
Il consumatore si può occupare solo dei rifiuti, il cittadino invece si occupa di vedere come sono scritte le leggi per capire se effettivamente servono a portare via o meno i rifiuti.

98,5 kg
141/97 mmHg

1 commento:

Linea Gotica ha detto...

ti ho linkata suo mio blog.
ciao nicola