domenica 30 novembre 2008

Superman e il consumo acritico

Insomma che uno si distrae un attimo, che so, va a pranzo da amici a Grado, tanto per fare un esempio di una distrazione minima, e subito questo attivissimo governo provvede a varare misure fondamentali per il progresso del nostro paese.
Il motto è sempre lo stesso, lo ha detto e ridetto il bisunto premier: bisogna che gli italiani sostengano la ripresa economica non rallentando i consumi, e siccome pare che da soli non riescano in questa titanica impresa, nonostante i 40 euro mensili di social card, ecco che il governo intero si mette il pantacollant da superman e provvede.
E dato che il sistema più semplice per far si che gli italiani non smettano di consumare è impedirgli di imparare finalmente l'arte risparmio energetico, senza contare che è la cosa più efficacemente gestibile per decreto, è lì che i nostri supereroi hanno colpito.
La lista dei lungimiranti provvedimenti è lunga, ma basta leggere questo articolo di repubblica per farsene un'idea.
Insomma che se qualcuno pensava che l'Italia potesse in qualche modo mettersi al passo con gli altri paesi europei, quelli che hanno ancora un qualche genere di PIL, nonostante si occupino di produrre energia da fonti rinnovabili, e nonostante le incentivazioni ai cittadini perché usino le suddette fonti, beh, si è sbagliato di grosso.
E poi che cosa vogliamo ancora? Salvare l'Alitalia, fare il ponte sullo stretto, e magari occuparci anche di fonti rinnovabili?
Suvvia non disturbiamo il manovratore, consumiamo, come è giusto che sia per i bravi utenti, che il titolo di cittadini più non ci spetta.
Tanto poi Superman ci darà le centrali nucleari!

giovedì 27 novembre 2008

Se potessi avere ...

Dunque arriva la Social Card, vale a dire quella carta elettronica, in tutto e per tutto simile a una carta prepagata, che verrà molto opportumanete distribuita dalle poste e che potrà essere utilizzata per fare spese.
Ma quante spese? La carta pare che sarà precaricata con un importo di 120 euro, che corrispondono a tre rate di finanziamento sociale, poi, da gennaio, sarà ricaricata con 80 euro ogni due mesi.
A parte che pare che chi ha progettato il bel sistemino non si sia peritato di verificare la compatiblità tra la carte sociale e il software in uso nei supermercati, e quindi ci si potrebbe anche aspettare che non funzionino fisicamente parlando, ho poi come l'impressione che non funzioneranno mai, filosoficamente parlando.
Oddio, come filosofia è abbastanza spicciola, dato che oggi sono andata a fare la spesa, e ho visto dove si arriva con 40 euro.
Premetto che sono sola, e che non ho contato i gatti, ho fatto la spesa solo per me.
Dunque, in un supermercato, usufruendo quasi esclusivamente di prodotti in offerta, ho speso 27,49 euro per: 1 rotolone di carta da cucina, 1 pacchetto di cracker da 16 porzioni, 1 kg di riso, 1 trancio di salmone fresco, 1 kg di carote, e confezione di verdure per minestrone, 1, 5 kg di petto di pollo, 1 sacchettino di pinoli, 2 kg di arance.
Poi sono andata in farmacia, e ho speso 12 euro per un farmaco contro il mal di testa, così che ho mancato la mitica cifra per pochi centesimi.
Ripeto, io sono da sola, e, se dovessi vivere solo di ciò che ho comprato oggi ne avrei per 6 giorni, mangiando riso a pranzo e cena, per variare in due di quei giorni utilizzerei le verdure per minestrone.
Dopo di che il pollo lo tagli a fettine, e ci posso fare sette/otto pasti, qualche volta mi piacerebbe farmi una cotoletta, ma nei 40 euro le uova non sono entrate. e rigorosamente carote come contorno :-)
Poi per fortuna il mal di testa non ce l'ho spesso, e la scatola di medicinale mi durerà almeno sei mesi.
Insomma che se non vado lontano io che sono sola, non vedo dove possano andare i reali destinatari della tesserina, soprattutto se si tratta di famiglie con bambini da zero a tre anni. Nella mia spesa di prova non ho acquistato nè omogeneizzati, nè latte in polvere nè pannolini, e sono tutte cose che le famiglie con bambini consumano in quantità industriale.
Qualcuno l'altro giorno mi ha detto che sono una disfattista, e che gli piace pensare che con questi soldi un bambino potrà ricevere un regalo che altrimenti non gli sarebbe toccato.
Ecco, meglio, meglio comprare un regalo che cercare di acquistare generi di prima necessità, la frustrazione dei beneficiari della Social Card sarebbe senz'altro minore, e poi immagino che il nostro beneamato premier, vedendo che l'elargizione viene usata per beni voluttuori e non di consumo ne sarà tutto felice, a causa dell'aumento di ottimismo che ci leggerebbe dentro.
Facciamo felice il nostro premier, a Natale si sa, siamo tutti più buoni.

domenica 23 novembre 2008

Attento al naso!

L'ondata di freddo si è, prevedibilmente, abbattuta su tutto il paese: è fine novembre, e che faccia freddo è normale.
Un po' meno normale è che un tubo di ghisa sia precipitato dal soffitto di una scuola, abbia ucciso un ragazzo, e ridotto a mal partito degli altri.
Ovviamente non è colpa di questo governo, come non è colpa del precedente, è colpa della logica perversa che permea l'Italia, per cui si fanno le leggi e si proprogano le scadenze sine die, per cui se un edificio è pubblico i suoi costi sono ridotti al minimo, in modo che i ricavi per i privati che lo costruiscono siano il massimo possibile, per cui è possibile un'uscita come quella della ministra minestra "che ci faccio qui?" Gelmini.
La gentil signora in questione si è, doverosamente, recata immediatamente sul luogo del disastro, e non ha trovato niente di meglio da dichiarare che il governo nel 2008 ha distribuito 300 milioni di euo per la sicurezza nelle scuole.
Beh, dirà qualcuno, significa che il governo si sta muovendo, che hai sempre da obiettare?
Obietto perché la scelta dei termini in un discorso politico è una cosa essenziale, e a me quel verbo distribuire ha fatto venire la pelle d'oca. Perché una distribuzione fa pensare a un piglia piglia in cui chi primo è arrivato, ha fatto la voce più grossa o aveva più santi in paradiso ha fatto la parte del leone, lasciando gli altri a bocca asciutta.
E una cosa del genere è una delle sfaccettature che fanno della scuola italiana, sia come istituzione sia come edificio, pluralità di edifici, quello che è.
Ben diversa, assai più rassicurante, sarebbe stata una dichiarazione di questo tipo: "abbiamo valutato e finanziato progetti per la sicurezza nelle scuole per 300 milioni di euro". Ma la ministra minestra non può dire niente del genere, e, e dobbiamo ringraziare per questo la sua totale incapacità politica e la sua ancora più totale incompetenza, non ha ancora raggiunto un grado di marcescenza tale da dire il falso anche nel sonno.
E a questo punto diventa inevitabile parlare del bugiardo matricolato, quello per cui lavorano a tempo pieno tutti i chirurghi plastici d'Italia, nel limargli ogni giorno il naso, che altrimenti potrebbe beatamente sostituire il ponte sullo stretto a furia di crescere. Sto parlando del bisunto del signore ovviamente, sua pelosa calvizie Silvio Berlusconi.
Stavo sentendo il giornale radio a ora di pranzo, mentre tagliavo dei pomodorini per farmi uno spaghetto veloce, quando il giornalista di turno manda in viva voce l'intervento del Presidente del Consiglio relativo alla sciagura della scuola di Rivoli. L'intervento di per se è scioccante nella sua insipidezza, uno scaricabarile che sposta la responsabilità dalla mancata manutenzione delle scuole alla fatalità, ma si sa, dall'uomo non si può pretendere di più. Il peggio però viene dopo.
Senza alcuno stacco, senza che il giornalista avvisi che si è cambiato argomento, il bisunto prosegue il suo intervento prendendosela coi cittadini che diventano poveri perché non comprano, con la sinistra che genera la paura nel crollo dell'economia, che è in buone mani visto che verranno (futuro, nota bene) prese delle misure per il suo rinforzo, e coi giornalisti dei giornali e delle televisioni, che sono tutti di sinistra e che lo prendono in giro e a volte lo insultano.
Dopo di che l'intervento in viva voce finisce e il giornalista (forse l'unico fulgido esempio di giornalista non di sinistra?) conclude, testuali parole "avete ascoltato l'intervento del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sulla tragedia di Rivoli". Complimenti, vivissimi complimenti.

Vabbè, siccome oggi mi sono fatta uno spaghetto veloce, pubblico la ricetta delle linguine con cozze e zucchine che ho preparato ieri.

Linguine con cozze e zucchine (x 2 persone)
160 g di linguine, 2 zucchine medie, 1 sacchetto di cozze, 2 spicchi d'aglio, 1 bustina di zafferano, olio extravergine, prezzemolo tritato, pepe

Pulire le cozze.
Tagliare a pezzi uno spicchi d'aglio, farlo leggermente rosolare in poco olio, aggiungere le cozze, bagnare con un mestolo di acqua calda, coprire e lasciare sul fuoco finché le cozze non sono aperte.
Tritare l'altro spicchio d'aglio, e tagliare le zucchine a cubetti. Rosolare l'aglio in poco olio, aggiungere le zucchine, salare leggermente, pepare a piacere, aggiungere un mestolo di acqua delle cozze e continuare la cottura a fuoco basso.
Sgusciare le cozze e aggiungerle alle zucchine, continuare la cottura a fuoco bassissimo per qualche minuto, aggiungere lo zafferano e il prezzemolo.
Nel frattempo cuocere al dente le linguine, scolarle e saltarle in padella col sugo di cozze, servire immediatamente.

giovedì 20 novembre 2008

Riflessi sull'acqua

Sono stata rimproverata a proposito del fatto che non scrivo più.
Qualche problema di tempo, ma soprattutto non so bene su che cosa scrivere. Ma non per mancanza di argomenti, al contrario, è l'eccesso che mi paralizza.
Quale argomento è più importante, o meglio, qual'è quello che mi ha fatto incazzare di più?
La commedia della vigilanza RAI? Oppure lo scandalo Alitalia? O il comportamento indecente di Berlusconi in ambito internazionale? O l'imbecillità delle proposte di Maroni riguardo alla sicurezza?
Ciascuno di questi argomenti si è meritato una densa sequela di parolacce durante l'ascolto del giornale radio, questi come molti altri, però c'è una materia della quale si è parlato poco, così poco che ne ho avuto notizie dalla Germania, dall'amico Postino Transalpino, ché, ormai è assodato, per sapere che cosa succede veramente nel nostro paese è necessario guardare oltralpe.
L'articolo che mi è stato segnalato è di Paolo Rumiz, ed è stato pubblicato su Repubblica del 14 di novembre, e ho come l'impressione che, come a me, sia sfuggito a diversa gente, per cui eccolo qui.
Ero a conoscenza, per ragioni di lavoro, della legge assurda che ha obbligato da qualche anno a separare la proprietà delle reti dalla loro gestione, ma adesso che si fa? Si obbligano i comuni a vendere le reti (a prezzo politico immagino, visto che di media queste reti sono piuttosto malmesse, e sono tanto più malmesse quanto prima è stata operata la divisione della gestione dalla proprietà).
Questo priverà i comuni, già orfani dell'ICI, di una ulteriore fonte di reddito, ma non darà mai ai cittadini un servizio migliore di quello che hanno ora.
Non sto a ripetere l'analisi di Rumiz, perché mi trova perfettamente d'accordo, sia nell'impostazione sia nel metodo.
Vorrei invece fare delle considerazioni su che cosa sia un governo (e una opposizione, visto che hanno votato compatti), che vara una norma di questo genere.
Bene, si tratta di volgari truffatori, esattamente come Totò che cercava di vendere il Colosseo.
Perché? Perché le reti non sono di loro proprietà, ma di proprietà delle comunità che le hanno costruite e pagate, e in ultima analisi sono res publica.
Ovvio che da anni e anni si cerca di trasformare la res publica in res nullius, in qualcosa che non ha alcun valore, e che quindi, come cosa senza valore, viene acquisita dai privati, che provvedono a specularci sopra.
Come sempre in Italia guadagni privati, spese, e debiti, pubblici.
In questo, come in tutto il resto, siamo un popolo di minorenni, a cui si impongono le leggi per decreto, senza discussione prlamentare, oppure, quando la discussione si fa, si fa alle spalle delle vere necessità della gente.
D'altra parte siamo anche l'unica nazione al mondo che non elegge i suoi rappresentanti, visto che non è possibile votarli, ma semplicemente dare una indicazione di massima sulla lista, per il resto si prende il pacco completo.
Il pacco, appunto!

martedì 4 novembre 2008

Post pedante

Consiglio tutti coloro che conoscono bene sia la lingua italiana sia il codice di non leggere questo post, non ne ricaveranno nulla di nuovo, o meglio, consiglio di andare direttamente in fondo al post, visto che ci troveranno la ricetta del coniglio con la zucca.

Bancarotta fraudolenta:
La bancarotta è un reato connesso con il fallimento; essa può essere semplice (cagionata da imprudenza) o fraudolenta (frode diretta ad aggravare l'insolvenza e a violare le legittime aspettative dei creditori). Il nome deriva proprio dal fatto che, anticamente, ai falliti veniva rotto il banco.


Etica:
L'etica (il termine deriva dal greco ἦθος, ossia "condotta", "carattere", “consuetudine”) è quella branca della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati. Si può anche definire l'etica come la ricerca di uno o più criteri che consentano all'individuo di gestire adeguatamente la propria libertà; essa è inoltre una considerazione razionale, dei limiti entro cui la libertà umana si può estendere. In questa accezione ristretta viene spesso considerata sinonimo di filosofia morale: in quest'ottica essa ha come oggetto i valori morali che determinano il comportamento dell'uomo.
Ma l'etica si occupa anche della determinazione di quello che può essere definito come il senso (talvolta indicato con il maiuscolo Il Senso), il significato profondo etico-esistenziale (eventuale) della vita del singolo e del cosmo tutto.
Anche per questo motivo è consuetudine differenziare i termini 'etica' e 'morale'. Un altro motivo è che, sebbene essi spesso siano usati come sinonimi, si preferisce l'uso del termine 'morale' per indicare l'assieme di valori, norme e costumi di un individuo o di un determinato gruppo umano. Si preferisce riservare la parola 'etica' per riferirsi all'intento razionale (cioè filosofico) di fondare la morale intesa come disciplina.
L'etica può essere descrittiva se descrive il comportamento umano, mentre è normativa (o prescrittiva) se fornisce indicazioni. In ogni caso l'indagine verte sul significato delle teorie etiche.


Anonimo e anonimato:
L'anonimato (o anche anonimìa) è lo stato di una persona anonima, ossia di una persona di cui l'identità non è conosciuta. Questo può accadere per diversi motivi: una persona è riluttante a farsi conoscere, oppure non lo vuole per motivi di sicurezza come per le vittime di crimini e di guerra, la cui identità non può essere individuata.
Nascondere la propria identità può essere una scelta, per legittime ragioni di privacy e, in alcune occasioni, per sicurezza personale: un esempio ne sono i criminali, i quali, solitamente, preferiscono rimanere anonimi, in particolare nelle lettere ricattatorie.


Tutto questo ad uso dell'amico anonimo, che ha espresso il suo parere sul mio post relativo a Gelli.
Ora, potevo benissimo non pubblicare il suo commento: se è un anonimo evidentemente non si vuole esporre, non vuole dare in pasto al pubblico nemmeno una faccia di gatto con la mosca al naso, e rispetterò per il futuro tale delicato sentimento: non pubblicherò più commenti completamente anonimi.

Io non approvo chi ha difeso le proprie idee politiche con l'omicidio, come ho detto in un post diverso tempo fa, quando è venuto il mio momento di scegliere la forma per me più appropriata per combattere uno stato in cui non mi riconoscevo, ho scelto il lato luminoso e non quello oscuro, rifiutando la violenza fisica.
Resta il fatto che gli ex brigatisti che vanno a parlare in tv, e che, giustamente, parlano di etica, hanno rinnegato il loro passato e si sono resi conto dei propri sbagli, hanno completamente pagato il loro debito con uno stato che li ha sconfitti sul loro stesso terreno. Gli altri, quelli che non hanno capito che la guerra è finita e persa, sono ancora in prigione, dove è giusto che stiano.

Diverso è il caso di Gelli, dato che, come mi pare più che logico, una bancarotta fraudolenta non ha nulla di onorevole: non si combatte nulla con la truffa. Un bancarottiere di quel tipo viene chiamato da chi peracottaro, da chi magliaro, da chi ciuculatè. Se lo leggiamo così, invece che con il nome melenso di maestro venerabile, forse ci rendiamo conto meglio di chi sia questo ineffabile personaggio.
Dopo di che, ho sbagliato dicendo che il tizio compariva sulla tv pubblica, io non ho la televisione, e ammetto di fare ogni tanto un po' di confusione, e nello stesso non ho sbagliato, visto che su canali pubblici si è parlato e riparlato di questa trasmissione, portando via spazio, tempo e soldi a cose sicuramente più importanti per il paese, per cui alla fin fine il risultato non cambia.

E adesso il coniglio!

Coniglio con la zucca (x 2 persone)
250 g polpa di coniglio a cubetti, 250 g di zucca a cubetti, 1 cipolla bianca tagliata in pezzi grossi, 1 fettina di speck ridotta in striscioline, timo, alloro
olio extravergine di oliva, brodo vegetale

Scaldare l'olio in un tegame, e rosolare il timo e l'alloro con la carne per 3 o 4 minuti.
Unire la cipolla, lo speck e la zucca, coprire col brodo vegetale e cuocere coperto per 15 minuti.
Scoprire il tegame, alzare il fuoco e dorare la carne per qualche minuto.
Servire con orzo, riso o cous cous

domenica 2 novembre 2008

I libri di ottobre

La nuova vita - Orhan Pamuk - 29.10.2008
La ballata di Iza - Magda Szabó - 27.10.2008
Acqua storta - Romolo Luigi Carrino - 26.10.2008
Icaro - Francesco Guccini - 26.10.2008
Il grande tempo - Fritz Leiber - 25.10.2008
Chi ha paura del lupo? - Karin Fossum - 23.10.2008
I sette pilastri della saggezza - T.E. Lawrence - 22.10.2008
Fine di una storia - Graham Greene - 16.10.2008
La morte di Socrate - Fridrich Dürrenmatt - 11.10.2008
Le strade dell'innocenza - James Ellroy - 10.10.2008
Apocalisse tascabile - Mordecai Roshwald - 09.10.2008
La nausea - Jean-Paul Sartre - 08.10.2008
Atterraggio Proibito - John Brunner - 03/10/2008
La maga delle spezie - Chitra Banerjee Diavakaruni - 01.10.2008

sabato 1 novembre 2008

Gelli? Gelli!

Post velocissimo dato che sono in partenza:
ieri è rispuntato in TV il maestro venerabile, alias Licio Gelli, alias P2, alias, e l'ha detto bello chiaro, il mentore di Silvio Berlusconi, complimentato perché sta portando avanti il programma del Gelli stesso.
Ricordo che Gelli è un pregiudicato, condannato in via definitiva per i seguenti reati:
  • Procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato;
  • Calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola;
  • Tentativi di depistaggio delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna;
  • Bancarotta fraudolenta (Banco Ambrosiano).
E questo degno personaggio ora tiene un programma sulla TV pubblica, il che significa che questo programma è stato pagato coi soldi pubblici, e non solo di quelli che pagano il canone, anche di quelli, come me, che non hanno la televisione.
Mi aspetto ora che il processo di canonizzazione di benito Mussolini venga patrocinato dall'avvocatura dello stato.
Mala tempora currunt ...