mercoledì 26 marzo 2008

La macchina degli arcobaleni

Tecnicamente parlando, è una cazzatina. Un minuscolo pannello solare che alimenta una dinamo, la quale fa muovere un sistema di ingranaggi demoltiplicatori che fanno girare,
molto lentamente, un grosso cristallo, che cattura la luce, la scompone e la proietta sui muri.
Niente di poetico o attraente, detto così.
Ma l'aspetto tecnico è fuorviante, di fronte all'effetto dei piccoli arcobaleni che ruotano lentamente in modo quasi ipnotico, e si intrecciano sulle pareti, colorando angoli, dettagli, dando nuova profondità agli spigoli, rendendo la mia camera da letto una misteriosa caverna illuminata dai bagliori dei gioielli provenienti dal tesoro di un re.
Nei giorni di sole, mi scopro a controllare il momento in cui inizierà la danza dei gioielli, e ora che il sole sta calando osservo, quasi con rimpianto, gli ultimi riflessi provenienti dal cristallo incantato, prima che si fermi.
Grazie Pino per questo magnifico regalo, so che il suo fascino non cesserà col passare dei giorni.

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