martedì 29 luglio 2008

Avanti marsh

E' un po' di tempo che non scrivo, ma ho avuto altre distrazioni, una delle quali particolarmente simpatica.
Io è il prof abbiamo avuto ospite a casa nostra una deliziosa ragazzina di 12 anni, figlia di un'amica, per la quale abbiamo fatto servizio sostitutivo geninonni (la nostra età è intermedia tra i due ruoli) e che ha fatto per noi un ottimo servizio di formattazione luoghi comuni sui giovani.
Non so se perché la personcina era decisamente tosta, pragmatica e dotata di idee molto chiare o che altro, ma ci siamo resi conto che i ragazzi che ci vengono presentati dai media e quelli reali hanno poco in comune, e, soprattutto, che i ragazzi reali hanno si un milione di bisogni indotti da tutta la televisione che vedono, ma che basta cambiargli un attimino i punti di riferimento per vederli abbandonare questi bisogni, o per lo meno classificarli esattamente per quello che sono, cioè un modo per ottenere da mamma e papà attenzioni e conferme.
Oltretutto qui non c'è la televisione, ed è stato molto simpatico sentirsi dire, già al secondo giorno di permanenza, che non ne sentiva la mancanza, anzi.
Insomma che in questo modo non solo non ho avuto il tempo di scrivere, ma non ho nemmeno avuto il tempo per incazzarmi troppo per tutto quanto di avvilente sta avvenendo in Italia.
Ma oggi riescomi qui, e francamente non so da che parte cominciare.
Dato che parlare della legge antiprecari mi fa venire da vomitare, e sulle basi e premesse che giustificano questo tipo di leggi si è espresso con miglior cognizione di causa di me Zygmunt Bauman nei suoi saggi, e io potrei solo esprimermi in maniera libellistica, preferisco parlare della barzelletta del giorno, vale a dire la militarizzazione delle città, ad opera del ministro la Russa (o forse, di Fiorello che lo imita, mah).
Dunque, 3000 militari verranno mandati a presidiare le città, a piedi, che così sono più visibili. Non avranno compiti di polizia giudiziaria, ma di agenti di pubblica sicurezza.
Quindi non potrano fare arresti, ma potranno sparare.
Ora immaginiamo, per assurdo: due bravi soldatini stanno pattugliando a Napoli, passin passino. Passa un motorino con un paio di ragazzotti, che scippano il mitra a uno dei soldatini.
I casi sono due, considerato che a piedi li vedo male a inseguire un motorino: il soldatino che ha ancora il suo mitra spara, e uccide i due in motorino, oppure no.
Nel primo caso grande tragedia, domande, trasmissioni televisive sulla violenza, funerali riparatori e tutto l'apparato delle grandi sciocchezze italiane.
Nel secondo caso la mafia avrà in mano un mitra militare in più.
Come diceva Santa Teresa d'Avila, "Si versano più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle non accolte" ... qui si prega perché ci sia il morto, e questa è una preghiera che viene sempre esaudita, Genova docet.

mercoledì 16 luglio 2008

Necronomicon

Sono alcuni giorni che parto ad arrabbiarmi già al primo giornale radio del mattino, cosa che fa innervosire il prof che si domanda che benefecio ne tragga dal berciare per casa contro il nulla, visto che i miei bersagli non mi possono sentire, e poi è preoccupato che i vicini pensino che stiamo litigando.
Ora, posto che in tanti anni di convivenza non abbiamo mai litigato, al massimo qualche broncio, lo dico pubblicamente qui così che poi nessuno si ponga domande, è necessario che spieghi il perché delle mie arrabbiature mattutine (pomeridiane, serotine, insomma ogni volta che parte un giornale radio).
Credo che tutti ormai conoscano la storia triste della ragazza comasca, morta da 16 anni, eppure mantenuta in stato di vita apparente mediante nutrizione forzata.
Qualche giorno fa una sentenza ha riconosciuto che la ragazza è morta a tutti gli effetti, e quindi che è possibile scollegare le macchine che mantengono il suo corpo, ponendo termine alle immense sofferenze della famiglia che la accudisce.
Apriti cielo. Tuoni fulmini e saette, condanne da coloro che ritengono di sostenere la vita, anatemi contro l'eutanasia, preti bercianti da tutte le parti, contro quel poveruomo del padre colpevole solo di voler finalmente seppellire in modo dignitoso il cadavere di una figlia, imbalsamato in uno stato da morto vivente da così tanti anni.
Innanzi tutto mi chiedo che cosa abbiano fatto tutti questi scandalizzati professionali per alleviare la fatica quotidiana di una famiglia così tanto provata.
Dopo di che mi chiedo anche con che diritto si pretende che la chiesa condizioni lo stato a spendere una quantità di soldi spaventosa per mantenere fresco un cadavere, quando non ci sono i soldi per fornire le cure più banali a un sacco di gente che invece viva lo è, ed effettivamente.
Poi ho sentito che i fanatici dei movimenti pro vita (pro che?) stanno facendo dei pellegrinaggi portando bottiglie di acqua davanti al Duomo di Milano, a significare che la nutrizione forzata non deve essere sospesa. Ma sta gentaglia, perché non va in ospedale, dove quella donna giace, e si occupa di cambiarle i pannoloni e curare le piaghe da decubito? Purtroppo il cervello è morto, e la carne cerca di fare altrettanto, anche se non glielo consentono ... e il tutto puzza un bel po'.
In più, adesso si raccolgono firme tra i parlamentari per far si che la sentenza sia disattesa, perché queste cose devono essere stabilite da una legge ... siccome però una legge del genere non riguarderebbe i fatti personali del berlusca, non rieco a immaginare il grado di urgenza con cui il nostro parlamento se ne potrebbe occupare ...
Mi viene in mente una scena da film dell'orrore: viene approvata una legge che obbliga a mantenere in stato di non morte i cadaveri oltre qualsiasi ragionevole limite. Muore Berlusconi, e viene mantenuto in questo stato orribile, e, siccome non ne può essere dichiarata la morte, l'Italia rimane così, con un cadaverone a capo del governo ...

Per scacciare le allucinazioni orribili, niente di meglio di una zuppa di pesce:

Zuppa di pesce
1 gallinella, 4 piccoli tranci di pesce spinoso (nasello, rana pescatrice ...), 5 o 6 ciuffi di totano, una manciatina di seppioline, 2 moscardini, qualche gamberetto, una dozzina di cozze sgusciate, un piccolo trancio di pesce spada, 1 lattina di polpa di pomodoro, 1 cipolla, 1 spicchio di aglio, prezzemolo, peperoncino, olio extravergine di oliva, brodo vegetale, 1/ bicchiere di vino bianco secco.

Mettere sul fuoco il brodo vegetale con la gallinella e il pesce spinoso, e portare ad ebollizione.
Nel frattempo tritare la cipolla, l'aglio e il prezzemolo, e far soffrigere con poco olio in una padella larga.
Aggiungere la polpa di pomodoro, il vino e un mestolino di brodo, e far sfumare il vino.
Inserire i ciuffi di totano e i moscardini tagliati a pezzi, e le seppioline. Togliere il pesce dal brodo e diliscarlo, aggiungerlo nel tegame.
Far cuocere per 40 minuti, allungando con il brodo quando tende ad addensare troppo. Aggiungere il pesce spada tagliato a cubetti, i gamberetti e le cozze, sempre allungando di tanto in tanto la salsa con il brodo.
Servire molto calda, con fette di pane casareccio.

lunedì 14 luglio 2008

7 in condotta

Si fa un gran parlare di scuola ultimamente, tira un vento di riforme innovative al limite del rivoluzionario: il grembiule e il voto in condotta.
Dopo di che la Banca d'Italia dice che la classe docente italiana è vecchia, demotivata e ignorante, e in una nazione normale uno si aspetta che il ministro prenda provvedimenti per sanare questa incresciosa situazione.
Che poi non è nemmeno difficile immaginare che provvedimenti dovrebbe prendere un ministro che si senta dire cose di questo genere a proposito dell'oggetto del suo ministero, ci arrivo persino io che con la scuola ho rapporti solo marginali.
E' troppo difficile per un povero ministro? Beh, posso provare ad esemplificare i provvedimenti che prenderei io al suo posto:
assumerei insegnanti giovani, premierei quegli insegnanti che investono nella loro professione, istituirei la figura professionale del formatore, in modo che chi oggi si occupa della formazione dei propri colleghi lo possa fare in modo dignitoso, e non aggiungendo ore al proprio normale orario di lavoro, renderei la formazione e l'aggiornamento obbligatori e premianti, arrivando al punto di decuratere lo stipendio di coloro che pensano che una volta seduti su una cattedra non hanno più nulla da imparare.
E invece che cosa mi tocca sentire? grembiuli e condotta.
Ora, da un punto di vista puramente filosofico, io sarei anche favorevole all'introduzione della divisa nella scuola (divisa, non grembiule), in modo che le lezioni non diventino sfilate di moda, ma questo non è un problema primario, è un dettaglio di cui un ministro si può occupare il settimo giorno ... vale a dire quando ha sistemato tutti gli altri guai. E soprattutto, che la divisa non diventi un ulteriore strumento di frittura dell'aria, che qualche giorno fa ho sentito una rappresentante dei genitori bresciana, una con due cognomi ovviamente, che diceva che lo studio della divisa avrebbe dovuto coinvolgere gli alunni in modo che fosse una cosa personale che li identificasse da scuola a scuola (così che oltre che abbiamo già un'Italia frazionata e leghista, ci troveremmo col senso di appartenenza a livello di scuola, alleluja).
Dopo di che, a riposta di una precisa domanda fatta da un giornalista (che verrà immagino prontamente licenziato) relativa ai provvedimenti che il ministro intende prendere in rapporto alla relazione della Banca d'Italia la gentile signora ha riposto che è tutto un problema di condotta, e che la scuola ha perso in autorità e autorevolezza (cosa che è peraltro vera, ma per altri motivi), e quindi che deve essere assegnato il voto di condotta e che questo voto di condotta deve essere preso in considerazione per una eventuale bocciatura.
Perfetto. Ai miei tempi io ero la prima della classe in tutte le materie, e mi vantavo di un glorioso sette in condotta, duramente guadagnato a furia di non lasciar passare alcuna ingiustizia commessa da nessuno e con un costante esercizio della critica ... vogliamo parlarne, cara ministro, di come viene assegnato un sette in condotta?
Uhm, però mi viene il dubbio che questo polverone serva solo a far passare in secondo piano i tagli pesanti che si stanno per abbattere sulla scuola pubblica, ché invece quella privata riceve sussidi e salamelecchi vari ... qualcuno ha avvisato la Banca d'Italia che l'anno prossimo i professori saranno ancora più vecchi, stanchi e demotivati?

sabato 12 luglio 2008

Mille e non più mille

Stare sempre a parlare della politica italiana è piuttosto noioso: in fin dei conti gli unici argomenti di cui si parla sono Berlusconi e i magistrati, o, in alternativa, i magistrati e Berlusconi.
E' decisamente meglio parlare della festa del prosciutto che si è inaugurata oggi a Sauris e che noi abbiamo degnamente festeggiato riempiendoci come dei porcelli.
Ma andiamo con ordine.
L'orario di partenza era fissato non oltre le nove, infatti tra una cosa e l'altra siamo usciti alle dieci.
In autostrada eravamo praticamente l'unica automobile con targa italiana, dato che la maggior parte delle altre trasportavano tedeschi, autriaci, polacchi e ungheresi di ritorno dalle vacanze in quel di Lignano.
Lasciata l'autostrada ci siamo inoltrati su per la Carnia, bestemmiando prima dietro una comitiva di moto tedesche, poi una di moto austriache, e dulcis in fundo, con un paio di turisti nostrani non molto pratici di guida in montagna nonostante i fiammanti SUV.
Per dirla tutta, sono ormai convinta che il possesso di un SUV sia incompatibile con la capacità di guidare in modo per lo meno decente, e più passa il tempo più la convinzione aumenta.
Comunque, siamo arrivati a Sauris più o meno alla una, e ci siamo per prima cosa precipitati al prosciuttificio Wolf. Da quelle parti il prof ha insegnato 6 anni, lo conoscono praticamente tutti, ed ha lasciato un buon ricordo, per cui godiamo sempre di un trattamento di favore, trattamento decisamente utile quando si inizia la giornata con 4 etti di prosciutto e 2 di speck (in 4), accompagnati da ramandolo e birra di Sauris.
Il massacro è continuato con frico e polenta, dolci tipici, un ottimo caffè al ristorante la Pace, formaggi a Casere Razzi, una fermata al ritorno a Funghi in Piazza, e un'ultima sosta a Tarcento.
Insomma che dopo una simile giornata uno arriva a casa soddisfatto, ma decisamente distrutto, e con l'intenzione di non sentire più la parola cibo fino alla fine dei tempi.
Lo stomaco troppo pieno, si sa, può provocare incubi, anche ad occhi aperti, e a me ha provocato riflessioni sull'ometto similpelato.
Giusto qualche giorno fa, in quel del Giappone, ha dichiarato che si darà da fare perché in tempi brevi vengano costruite 1000 nuove centrali nucleari nel mondo.
Ora si sa, l'uomo è fortunato come un cane in chiesa, e ogni volta che fa una dichiarazione succede qualche cosa per cui la sua dichiarazione riesce ad pparire ancora più assurda di quanto potrebbe essere altrimenti. E infatti subito dopo si è fottuto un impianto nucleare in Francia.
A parte che la notizia di questo incidente è comparsa ieri sulla stampa italiana, mentre l'incidente è del 7 luglio, mentre, chissà come mai, dell'incidente di Krsc si parlò subito. Forse che all'epoca dell'incidente sloveno il nostro amato bisunto non si era ancora tanto esposto nelle sue velleità nuclearistiche in sede internazionale, per cui i nostri giornali, notoriamente al guinzaglio corto, si sentirono liberi di parlare mentre ora sono stati costretti ad attendere che l'Autorità per la sicurezza nucleare francese esigesse il fermo impianto per darne notizia agli affranti elettori del Barlusca, che si sa, ormai invocano a gran voce una centrale nucleare per ogni orticello italiano.
Comunque tranquilli: ve lo ricordate il milione di posti di lavoro?
Ecco, l'uomo è fortunato come un cane in chiesa, come si diceva, è bugiardo, per di più patologico perché è il primo che crede alle sue stesse bugie, ma per il resto ha un unico interesse nella vita: i suoi processi.
Per cui, se si impegnerà per le mille centrali nucleari tanto quanto si è impegnato per il milione di posti di lavoro potremo stare sicuri che non sarà certo l'emergia nucleare che alimenterà le nostre case ... sarà meglio iniziare a provvederci di generatori domestici a pedali!

martedì 8 luglio 2008

La verità ti fa male, lo so

Stamattina moltissimi giornali parlavano dello sfortunato incidente in cui è incorso il governo degli Stati Uniti, distribuendo una biografia non controllata del nostro beneamato presidente del consiglio.
Il delizioso pezzo comico faceva parte del kit distribuito dalla Casa Bianca ai suoi addetti stampa, perché si orientassero senza errori nella folla di premier e primati presenti al meeting G8 in Giappone.
Per farla breve, ma più lunga di quello che dicono i nostri bugiardini locali, sono andata a leggermi l'Herald Tribune, noto giornale veterocomunista edito in lingua inglese.
Se devo essere sincera, io il personaggio descritto in quella biografia non solo non lo vorrei come primo ministro, ma nemmeno come vicino di casa, mi pare proprio il tipo che "non è arrivato per imbrogliare uno di noi, bensì tutta la famiglia", il tutto detto con il suo tono da imbonitore da fiera, che poi è esattamente quello che è.
Ovviamente il governo degli Stati Uniti ha chiesto scusa, e ha incolpato dell'errore uno stagista (sono così comodi gli stagisti: fanno tutto il lavoro, non li pagano e si prendono anche le colpe), ma questo però non mi toglie un dubbio: come'è che lo stagista ha pisciato la biografia di Berlusconi e non quella degli altri capi di stato e di governo?
Forse che quelle sono le informazioni che circolano a livello internazionale (ovviamente per colpa della magistratura politicizzata) sul nano pelato?
Mah ...
Intanto che ci sono colgo l'occasione per dare il mio appoggio e la mia solidarietà preventivi a Sabina Guzzanti, che, per aver detto alla Carfagna, ministra delle pari opportunità non si sa bene per quali competenze e meriti, quali secondo lei sono i meriti che l'hanno portata a quella carica, verrà sicuramente crocifissa più di quanto non sia già ora, anche se le auguro di non essere intervistata dalla Annunziata come è successo a di Pietro.
Considerate le poche uscite della Carfagna da quando è ministra, una più insensata dell'altra, tendo a pensare che la Guzzanti abbia ragione, e che abbia espresso i suoi argomenti con indubbia chiarezza, senza ammantare la cosa di inutili misteri, che in Italia di misteri ce ne sono già troppi.

Dato che da un paio di giorni fa freddino causa temporali, abbiamo deciso che era possibile cucinare qualcosa di caldo, così ho provato una ricetta trovata in un libro appena letto e che si intitola "Come cucinarsi il marito all'africana", vale a dire l'orata al forno al peperoncino. Il piatto è venuto benissimo, con colori, profumi e sapori veramente esotici e paradisiaci, e devo dire che il mio, di marito, aveva una espressione deliziata mentre lo mangiava, pur essendo bianco quanto può esserlo un napoletano di stirpe normanna :-)

Orata al forno al peperoncino (x 2 persone)
1 orata da due porzioni, 1/2 cipolla gialla, 1 spicchio d'aglio, 1 peperoncino rosso piccante fresco, succo di 1/2 limone, 250 g di passata di pomodoro, prezzemolo, olio extravergine di oliva.

Tritare la cipolla e l'aglio e farli imbiondire nell'olio.
Aggiungere la passata di pomodoro, il peperoncino tritato e il timo, diluire con un po' d'acqua e cuocere per una decina di minuti.
Nel frattempo preriscaldare il forno a temperatura media.
Pulire l'orata, e praticare un paio di tagli profondi su ciascun fianco.
Versare sul fondo di una pirofila metà della salsa di pomodoro, disporvi sopra l'orata e ricoprire col resto della salsa.
Cuocere per 30 minuti, irrorando di tanto in tanto il pesce con il fondo di cottura.
A cottura ultimata versare sopra l'orata il succo del limone e il prezzemolo tritato, mescolare bene col fondo di cottura prima di servire.
Distribuire nei piatti del riso Thai lessato, le carni dell'orata e coprire con la salsa.

lunedì 7 luglio 2008

Chi si loda s'imbroda

Così diceva un vecchio proverbio citato spesso nella mia famiglia, che pur essendo cattolica era in realtà molto calvinista, quando uno cercava di farsi bello dei propri successi. E mi viene in mente, il vecchio proverbio della nonna, ogni volta che sento parlare il cavaliere, che parla di se stesso in terza persona, e così facendo aumenta le nebbie e il fumo che rendono incomprensibili le vere ragioni della politica italiana.
Un esempio? Ben diverso è se il bisunto dicesse: io sono sotto processo, rispetto a quello che dice, vale a dire: il presidente del consiglio è sotto processo.
Così facendo riesce a insinuare il dubbio che il proceso sia alla carica e non alla persona, cosa che ovviamente è impossibile.
Dopo di che, siccome la paura fa novanta, e la sua paura è calcare i pavimenti delle patrie galere, eccolo lì che fa inventare ai suoi avvocati, eletti in parlamento per l'occasione e per meglio occuparsi dei suoi problemi, una cosa mostruosa come un decreto che blocca per un anno i processi che non siano di allarme sociale e per i quali non siano previste pene superiori a dieci anni.
Ops, il reato di stupro non ha una pena superiore a 10 anni? Ma questa cari signori è una mancanza del legislatore che non ha inasprito la pena, mica un vezzo del nuovo decreto ... e via così.
Siccome che i processi vengano bloccati fa un po' schifo persin alla Lega, si tratta su qualcosa che renda immuni le alte cariche dello stato.
Però a me ancora qualcosa non torna: io posso capire che vengano tenute immuni da processi le alte cariche dello stato per reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, voglio dire, ammesso e non concesso che il buon Napolitano usi l'auto di stato per andare a fare la spesa il sabato pomeriggio, lo riterrò immune dal reato commesso finché è capo dello stato, anche se lo processerò il giorno dopo che abbia cessato di esercitare la carica, ma non vedo perché dovrei ritenerlo immune da processo se, prima di essere eletto capo dello stato, si fosse macchiato di furto al supermercato ...
E poi c'è quella cosetta simpatica che si chiama Costituzione.
Una vera rompicoglioni questa Costituzione, le cui limitazioni non vanno di sicuro bene al nano pelato e complici, che hanno una concezione monarchica dello stato, e di monarchia per diritto divino parliamo, mica della monarchia dell'Olanda o dellla Norvegia.
Dicevamo, la Costituzione, che è la tavola di riscontro di tutte le leggi che vengono varate in questo benedetto stato, checché ne dicano il bisunto, Maroni, Bossi, Alfano e minutaglia simile.
Così oggi su Repubblica un po' di costituzionalisti, che sono quei simpatici ometti che passano le leggi sulla tavola di riscontro della Costituzione, pubblicano un appello per difendere appunto la Costituzione dagli attacchi da monarchia assoluta che le sta portando questo governo. Io l'appello l'ho letto, ho visto che i costituzionalisti dicono cose che il mio buon senso sottoscrive in pieno, e così l'appello l'ho firmato.
Detto questo, spero che i telegiornali oggi abbiano parlato di che cosa è andato a fare il nostro presidente del consiglio al G8, che mandarlo fino in Giappone a spese nostre per sentirlo attaccare i magistrati mi sembra economicamente insostenibile, visto che come nazione ormai altro che G come grande, non ci restano nemmeno gli occhi per piangere ... io ho sentito solo il giornale radio stamattina, ma solo di magistrati e di come siano scesi di popolarità nei sondaggi ha parlato (popolarità i magistrati? ma per favore!)

Cambiamo argomento che è meglio: Mimmo, di Riprendiamoci l'Italia, ha detto che leggendo le mie ricette gli sembra che io in cucina sia una dea ... lo ringrazio assai sentitamente del complimento e dico, senza tema di imbrodarmi, che effettivamente sono bravina, e aggiungo alle altre questa ricetta:

Insalata di pasta con fagiolini (x 2 persone)
160 g di casarecce, 200 g di fagiolini, 1/4 di peperone giallo, 1/2 cipolla rossa di Tropea, 80 g di speck a fettine, 4 bocconcini di mozzarella di bufala, olio extravergine di oliva, pepe.

Pulire i fagiolini e tagliarli a tocchetti in diagonale, lessarli in acqua bollente salata per 8 minuti, scolarli e farli raffreddare.
Cuocere a fuoco dolce la cipolla tagliata fine col peperone a quadretti piccoli. Quando le verdure sono morbide alzare il fuoco e soffriggere lo speck tagliato a liste larghe.
Tagliare a fettine le mozzarelline.
Nel frattempo cuocere la pasta al dente, scolarla e raffreddarla sotto l'acqua corrente.
Riunire tutti gli ingedienti in una insalatiera, pepare con abbondanza e far riposare mezz'ora prima di servire.

domenica 6 luglio 2008

Si viaggiare

Fine settimana in Toscana, un viaggio lampo per una grigliata e un ritrovo tra amici con cui ci si sente quotidianamente via internet, ma che ogni tanto si ha voglia di vedere di persona, per lasciarsi andare a una serata di pettegolezzo selvaggio e liberatorio quanto privo di conseguenze pratiche.
In realtà a me non piace molto stare fuori casa, ma mi piace viaggiare, , mi piace il viaggio in sè e per sè, col prof che guida, io che leggo, e una delle innumerevoli compilation musicali che abbiamo in macchina ad allietare il viaggio, e mi piace il prof che ci canta sopra mentre guida ... ogni tanto viene da cantare anche a me, e ogni tanto lo faccio anche, ma poi riprendo l'autocontrolo e smetto ... so benissimo che un'oca rauca è più intonata di me :-)
Arriviamo a Figline Valdarno, dove abbiamo prenotato in una piccola pensione, della quale abbiamo ovviamente dimenticato l'indirizzo, ma per fortuna non il telefono, così chiamiamo e, dopo le consuete discussioni sull'interpretazione delle istruzioni, riusciamo ad arrivare e lasciare il bagaglio.
Poi si riparte per andare a casa dell'amica che organizza la grigliata, e ovviamente riusciamo a sbagliare strada di nuovo, e ci trovamo nel cuore del Chianti, in cima a una collina tra San Giovanni Valdarno e Siena, posto stupendo che non ha niente a che vedere con dove dobbiamo andare.
Vabbè, con un paio di telefonate risolviamo la situazione, e che dio benedica chi ha inventato i cellulari, per una volta.
Stamattina si riparte per tornare a casa, e lungo la strada non mi privo del piacere di acquistare l'unico giornale indipendente rimasto in Italia, l'unico che ha il coraggio di dire le cose come stanno, vale a dire il Vernacoliere, che già dalla copertina mi delizia con questo titolo "Decreto urgente der governo - Abolita la magistratura - Rompeva i coglioni a Sirvio!".
Un enorme passo avanti rispetto all'indecoroso spettacolo della Annunziata che intervista di Pietro a proposito della sua ormai celebre definizione relativa alle competenze del nostro bisunto presidente del consiglio. E dico spettacolo indecoroso perché la Annunziata era idealmente prostrata di fronte a Berlusconi durante tutta l'intervista, ed è stata, piuttosto giustamente, trattata da idiota da di Pietro.
Lo so, dato che non ho la televisione essere andata a guardarmi il pezzo su YouTube è un po' da masochisti, ma ogni tanto mi tocca rendermi conto del livello di putridume in cui sguazza la maggior parte della gente.
Il resto sono i battibecchi inutili tra Berlusca e Veltrusca sulla tenuta o meno del governo: Veltroni, rassegnati ... il nano pelato starà al suo posto per 5 anni, dopo dei quali tu avrai ancora di più l'aspetto di mela rinsecchita che ti accomuna con l'equino erede alla corona di Inghilterra, e sarai ancora più inutile.
Vabbè, metto qui il link al sito del Vernacoliere, per chi è stufo dell'informazione addomesticata http://www.vernacoliere.com/edicola/index.php

mercoledì 2 luglio 2008

Nostradamus è tornato

Qualche giorno fa, parlando della Robin Tax proposta da Tremonti, esprimevo qualche dubbio sull'efficacia del provvedimento e la paura che si ritorcesse contro i consumatori, cioè noi poveri cristi che siamo i recipienti finali di qualsiasi ingiustizia e sciocchezza.
In effetti in quel post esprimevo anche la mia incompetenza in materia economica: che volete che ne sappia un chimico di economia?
Per un chimico un bilancio deve chiudere a zero, e questa mi pare sia una grande limitazione alla quale gli economisti non devono sottoporsi, soprattutto se si chiamano Tremonti e sono i principi della finanza creativa, e di artmetica non capiscono, per loro stessa ammissione, un beato cavolo.
Comunque, ho messo sulla stessa pagina i miei dubbi e la mia incompetenza in materia, e sono passata oltre, se non che poco fa passeggio sul sito di Repubblica e trovo: Robin tax? Un bluff "Rischi per i consumatori".
E chi lo dice? Ohibò, tale Tullio Lazzari, che di mestiere fa il presidente della Corte dei Conti, ed esprime gli stessi dubbi che ho espresso io, e anche peggio.
Incredibile, mi sono tanto sentita Nostradamus ... oppure è la dimostrazione che in termini di economia "normale", non creativa, le conoscenze di un chimico valgono più di quelle di un ministro?
In ogni caso, per chi volesse dilettarsi, l'articolo è qui.
Coraggio Tremonti, Alexandre Dumas ha scritto altri romanzi oltre alle Avventure di Robin Hood, puoi sempre provare con il Conte di Montecristo, ci sono anche utili spunti da passare al tuo capo nel caso si riesca finalmente ad averlo ospite nelle patrie galere.

E dato che l'argomento scotta, una pietanza fresca e vegetariana pur senza essere un frullato :-)

Pomodori ripieni estivi (x 2 persone)
4 pomodori rotondi da insalata, della stessa misura, 1 scatola di ceci lessi, 1/2 peperone rosso, 1 ciuffetto di basilico, 1 spicchio di aglio, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Tagliare la calotta dei pomodori, privarli dei semi, salarli leggermente all'interno e porli rovesciati su un piatto per far scolare l'acqua di vegetazione.
Scolare i ceci, sciacquarli, disporli in un una terrina e frantumarli con una forchetta.
Tagliare a dadini molto piccoli il peperone, aggiungerlo ai ceci.
Mescolare accuratamente il composto, aggiungendo l'aglio tritato, il basilico sminuzzato, l'olio e una abbondante macinata di pepe.
Riempire i pomodori pressando bene il ripieno, far riposare una decina di minuti per amalgamare i sapori prima di servire.

Un premio? A me?

Questo blog è nato, come dice il sottotitolo, perché invece di andare da Weight Watchers per sentirmi insultare per la mancata perdita di un grammo o per l'inevitabile effetto yoyo causato da un tipo di dieta che non ha nulla a che vedere col mio organismo (ovviamente non parlo per sentito dire, mi pare che sia ben chiaro) ho preferito tenere un diario della mia dieta, tanto di solito il mio pc mi insulta solo quando cerco di fargli fare cose per cui non è predisposto.
In più, mi stuzzicava il blog come forma di comunicazione, e così et voilà, Una mela al giorno ...
Dopo di che, siccome sono una inguaribile rompiscatole, e siccome la politica italiana è un invito a nozze per i rompiscatole, sono iniziati a comparire i post politici, che inevitabilmente sono diventati la maggioranza, anche se non rinuncio a alleggerirli con qualche ricetta.
D'altra parte una delle cose di cui mi occupo professionalmente è lo studio di una cucina quanto più possibile ecologica ...
Per farla breve, questo blog è nato più o meno per caso, senza alcun intento veramente pubblico, anche se mi sono resa conto nel tempo che ha un suo pubblico di affezionati lettori ... e poi ...
ieri Francesca (Cicabuma), tramite il suo delizioso blog "Una mamma che sogna", mi ha attribuito questo premio



Il BRILLANTE WEBLOG e' un premio attribuito a quei blog che si sono distinti per i contenuti o per l'estetica, con l'intento di promuoverli e incoraggiarne la diffusione virtuale.
Le regole sono queste:
1. Chi viene "nominato" deve scrivere un post sull'argomento, citando l'autore della nomina e indicando il link del suo blog.
2. Nominare a propria volta almeno 7 blog, indicandone nell'articolo i link e avvisando i lor gestori del premio.
3. Esibire, ma questo è facoltativo, il profilo-foto di chi ha nominato e di chi è stato nominato.

E così ringrazio vivamente Francesca, che oltretutto è una concittadina, e provvedo alle mie nomination, in ordine rigorosamente alfabetico :-):

1) Camminare domandando, un blog che ha il coraggio di fare ciò che dovrebbe fare ciascuno di noi

2) La banda dei brocchi, non sempre aggiornatissimo, ma sicuramente esilarante

3) Linea gotica, blog essenzialmente politico, con qualche concessione

4) Mangia&bevi, cuore di mamma, questo è il blog di mio figlio e mia nuora, per dimostrare che la passione per la buona tavola è strettamente ereditaria

5) Mondine - di madre in figlia, dedicato alle donne di sinistra, che esistono ancora, checché se ne dica

6)Riprendiamoci l'Italia, contro la proliferazione di indagati, nani e veline nel parlamento italiano

7) The dead chef, blog simpaticissimo tenuto da tre amiche sparse per il mondo alle prese con i problemi e la cucina internazionali

martedì 1 luglio 2008

I libri di giugno

Sequenze di memoria - Loriano Macchiavelli - 29.06.2008
Duma Key - Stephen King - 27.06.2008
Quell'estate di sangue e di luna - Eraldo Baldini e Alessandro Fabbri - 24.06.2008
Io sono Helen Driscoll - Richard Matheson - 23.06.2008
Il paziente inglese - Michael Ondaatje - 21.06.2008
I giorni dell'espiazione - Michael Gregorio - 19.06.2008
Martin Eden - Jack London - 16.06.2008
Modus vivendi - Zygmunt Bauman - 14.06.2008
A sangue freddo - Truman Capote - 12.06.2008
La rilegatrice dei libri proibiti - Belinda Starling - 09.06.2008
Cujo - Stephen King - 08.06.2008
Il senso di Smilla per la neve - Peter Hoeg - 06.06.2008
Gli dei del fiume - Philip José Farmer - 02.06.2008