sabato 29 marzo 2008

Del perché il cavaliere non vuole che Air France compri Alitalia

(e perché né lui né i suoi amici hanno un reale interesse a farlo loro)

Allora, pare che il mio post dell'altro giorno non fosse sufficientemente chiaro, e mi si è detto che tacciare una persona di essere un bugiardo non è sufficiente a dimostrarne la malafede, visto che tutti diciamo qualche bugia.
A parte che c'è bugia e bugia, e dire che c'è una cordata che è interessata ad acquistare Alitalia quando non è vero non è esattamente una bugia di calibro minore, tipo che ne so, dire che non è vero che ho finito la nutella, così come dire che si
era capito che quella tra Alitalia ed Air France doveva essere una semplice fusione e non una acquisizione
può essere digerito solo se accompagnato dalla richiesta dell'infermità mentale, comunque è abbastanza
facile dimostrare la malafede di tutta l'operazione.

Sappiamo tutti benissimo che una delle principali difficoltà che si incontrano per la vendita di Alitali, e che è lo stesso motivo per cui la compagnia si trova nella situazione in cui si trova, è costituita dalla
sua struttura ipertrofica.
All'Alitalia, così come alle poste, alle ferrovie e in quasi tutte le aziende ed enti pubblici italiani, sono state collocate, in anni di voto di scambio, migliaia di persone che non ci sarebbero dovute stare.
La struttura ipertrofica ha generato un sindacato ipertrofico, che purtroppo, come spesso ha fatto il sindacato in Italia negli ultimi anni, ha scambiato la difesa del posto di lavoro e dei diritti dei lavoratori con un'attività saprofitica, che finisce con l'uccidere l'organismo ospite.
In altre parole, se il sindacato capisse che i fanulloni devono andare a casa a calci, visto che difendere il loro posto di lavoro significa a lungo andare far perdere il posto a quelli che invece lavorano, forse saremmo in una situazione diversa.
D'altra parte, spesso i sindacalisti sono ricattabili, nella mia ne ho visti tanti che oggi erano in giro con le pezze al culo e il giorno dopo con il macchinone, diventando ingranaggi funzionali al sistema.
In questo modo il meccanismo perpetua se stesso.
Ed ora Alitalia è in vendita.
Non ho informazioni sufficienti per dire se il piano esuberi presentato da Air France sia ragionevole o sia di lacrime e sangue, ma parto dal concetto che sia una vita di mezzo tra le due cose.
Accidenti, siamo sotto elezioni, c'è il rischio che un sacco di gente, dipendenti e sindacalisti, che stanno dove stanno perché in passato hanno scambiato il proprio voto per il posto, nell'ipotesi più semplice, restino a casa, e c'è il rischio che le stesse persone, non essendo più imbrigliate dalla contropartita data, votino secondo coscienza e non secondo scienza (per così dire).
E il governo, anche se castrato, incastrato, mastellato, tira avanti nel suo tentativo di liberarsi di una azienda che non rende e assorbe soldi pubblici.
E oplà, colpo di teatro, c'è la cordata, non c'è, oppure, appena sentita in viva voce alla radio dall'unica persona che è riuscita a rendermi odioso l'accento lombardo con cui sono nata, questa cordata si circonda di riserbo, e poi verrà fuori una volta fallita la trattativa con Air France.
E se non è un messaggio mafioso ai sindacalisti amici questo non so quale lo sia: fate fallire la trattativa, e avrete la vostra mercede.
Che cosa succederà dopo le elezioni, se verranno vinte da Berlusconi e nel frattempo fallirà la trattativa con Air France?
Succederà che nessuno acquisterà la compagnia, che verrà commissariata.
E ho tutte le mie idee di chi potrebbe essere il commissario, mentre non sono idee gli effetti dei commissariamenti in Italia, basta vedere la voragine economica che è stato ed è il commisariamento dell'emergenza rifiuti in Campania.
D'altra parte, ammettiamo che l'ometto e i suoi soci acquistino Alitalia: ma avete mai sentito di qualcuno che va a lavorare a Mediaset, o da Benetton, o da uno degli amichetti dell'ometto, in cambio di un voto?
Ma quando mai!
In quelle imprese si lavora tramite agenzie interinali, tutto un altro genere di ricatto.
Il posto, quello vero, è nelle aziende e negli enti pubblici, e c'è tutto l'interesse perché Alitalia cotinui a fare parte del pacchetto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao

Sono completamente d'accordo con il contenuto di questo post.

Aggiungo un'informazione (che tu hai detto di non poter stimare perché non hai informazioni sufficienti in merito): il piano di esuberi di Airfrance non è assolutamente di lacrime e sangue. Facendo il confronto con le principali compagnie europee in base numero di aerei, rotte e scali, il personale Alitalia (20000 circa) è esattamente il doppio di quello che sarebbe necessario (10000).
Del resto, lo stesso signor Berlusconi, quando era al governo, ne era convinto e lo aveva pure detto (non si capisce o meglio si capisce perché oggi dice il contrario).

Pertanto, 2000 esuberi circa sono quanto di meno ci si possa aspettare, direi che è piuttosto "soft".

I sindacati in questo caso ci hanno rotto veramente: cosa sperano, che Alitalia fallisca così si renderanno conto che per difendere assurdamente i duemila avranno ottenuto come effetto quello di mandarne a casa ventimila?