domenica 16 marzo 2008

Un fine settimana movimentato

Sono tre giorni che corriamo praticamente senza soste.
Venerdì il prof aveva una conferenza a Padova, per conto del Goethe Insitut, e io l'ho accompagnato con l'intenzione di farmi un giretto serale all'Ikea.
Ero convinta che il magazzino chiudesse alle 22.00, ma ovviamente mi sbagliavo, nei giorni feriali chiude alle 20.00, così abbiamo avuto solo il tempo di mangiare un boccone (promemoria per il futuro: il pranzo all'Ikea è accettabile, la cena assolutamente no) e fare un giretto aquistando solo le cose veramente indispensabili: un paio di padelle, degli strofinacci, il pieno di lampadine a basso consumo, e qualche altra sciocchezza.

Domenica Bologna. La scusa era di andare a ritirare un regalo di nozze, un delizioso regalo di nozze nero, con quattro zampe guantate di bianco, e una lunga coda, insomma una gattina.
Ovviamente la gita si è trasformata in un massacro gastronomico, dato che il pranzo era preparato da una banda di pugliesi.
Mozzarelle di bufala, salame di asina, mortadella e altre delizie come antipasto, porzioni mastodontiche di pasta al forno di primo, pollo al forno con patate e un enorme vassoio di pasticcini.
E solo con questo si sono fatte le quattro. Dopo di che sono arrivati un tot di altri amici, con altre cose da assaggiare.
Siamo ripartiti che erano quasi le nove, e ovviamente non abbiamo cenato.

Questa mattina, sul tardi, stavamo facendo colazione, quando abbiamo ricevuto una telefonata: venite a pranzo da noi che poi si va a Gorizia a sentire Veltroni.
Ovviamente si va a pranzo: spaghetti alla chitarra alla matriciana, pollo (in questo periodo è particolarmente conveniente) e insalata, e poi si va anche a sentire il grand'uomo.

E' un anno che non torno a Gorizia, da quando è cambiata l'amministrazione, e devo dire che questo periodo alla città non ha fatto per niente bene. La nuova amministrazione di destra (diciamo le cose come stanno, che il centro non l'hanno visto passare nemmeno di striscio), non ha mantentuo mezza delle promesse elettorali, tranne quella di permettere di nuovo l'utilizzo dei sacchi neri, che infatti giacciono tristemente ovunque, dando ad ogni angolo un aspetto sporco e trascurato, accentuato dalla pioggia e dalle buche nel manto stradale.
Di fronte al teatro Verdi c'è una piccola folla, che cerca di guardare nel maxischermo, tra un ombrello e l'altro.
Prima di Veltroni parlano un paio di supporter locali, e una di loro accena al fatto che l'amministrazione di centrosinistra ha portato la città ad essere ai primi posti nelle classifiche ambientali di legambiente.
Io, che per ottenere quei risultati ho lavorato in prima persona, so la fatica che è costato ottenerli in una città che vive di sogno e di promesse, e dove conta di più quello che
si dice che quello che si fa, la patria indiscussa del "no se pol".
A maggior ragione sono contenta della piccola folla davanti al teatro, anche se ci vedo un paio di personaggi che so non essere esattamente di sinistra, e nemmeno di centro.
Ma pazienza.
Mi convince il grand'uomo? No, non mi convince, Il suo discorso è pacato, credibile ai limiti dell'ovvio, molto educato, a tratti benedicente, ma non convincente.
Così benedicente che a un certo punto uno si aspetta che si squarcino le nubi e una luce lo ilumini, ma ovviamente non è il cavaliere, che questo effetto speciale lo avrebbe di sicuro fatto realizzare dai suoi scenografi.
Insomma, caro Walter, come avrebbe detto il buon vecchio Montanelli, mi turerò il naso e ti voterò, ma solo perché non vedo alternative. Insomma, non sei conviencente, ma gli altri lo sono meno, anche il buon Bertinotti, da cui sento tante parole, e nessuna che si avvicini a qualcosa di fattibile.

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