venerdì 29 febbraio 2008

Decrescita felice


Una delle cose di cui mi occupo per lavoro è la riduzione della produzione di rifiuti, e, in generale, quello che chiamano lo sviluppo sostenibile.
Peccato che io nello sviluppo sostenibile non creda proprio più. Non c'è niente che si sviluppa all'infinito in maniera sostenibile, e, che io sappia, l'unica cosa che cresce all'infinito è il cancro, che finisce con l'uccidere il suo ospite.
Per cui, per quanto mi riguarda, nella mi famiglia sto cercando di adottare, per quanto possibile, il principio della decrescita, cercando di farla diventare felice.
Ho già detto che non ho la televisione, in più in casa mia si usano solo lampadine a risparmio energetico.
Dopo di che, quando ho iniziato la mia dieta contro la pressione alta, ho deciso di smettere di bere acqua in bottiglia.
So da sempre, è il mio mestiere, che l'acqua dell'acquedotto è migliore di qualsiasi acqua in bottiglia, sia dal punto di vista organolettico che microbiologico, ma ho sempre avuto una insana passione nei confronti dell'acqua gasata.
Ci ho messo qualche giorno ad abituarmi, perché mi sembrava che solo la sensazione delle bollicina sul palato potesse veramente farmi passare la sete, ma ce l'ho fatta, e quindi, considerato che io bevevo una media di una bottiglia al giorno, dal grafico qui a fianco adesso è possibile togliere 365 bottiglie!
Senza contare che, senza il peso dell'acqua, è assai più facile andare a fare la spesa in bicicletta, e anche questo fa parte della decrescita felice.
Infatti stamattina, nonostante la nebbia e una sottile acquerugiola, abbiamo finalmente tirato fuori le bici, e siamo andati fino al supermercato. Poca strada, ma bisogna riabituare il fondoschiena alla sella.
Alla pescheria del supermercato ho visto dei polpi che mi strizzavano l'occhio, come resistere?

Insalata di polpo con patate (x 2 persone)
1 polpo da c.ca 700 g, 2 grosse patate, 1/2 cipolla, 1/2 carota, 1 foglia di alloro, 1 ciuffo di prezzemolo, 1 filetto di acciuga, 1 spicchio d'aglio, succo di un limone, pepe, olio extravergine di oliva

Riempire d'acqua una pentola capiente, aggiungere la carota, la cipolla, la foglia di alloro e portare a bollore.
A questo punto mettere il polpo ben pulito e cuicere per 40 minuti, o finché è tenero.
Pelare e tagliare a cubetti le patate, e cuocerle a vapore.
In una insalatiera mettere il prezzemolo tritato con l'aglio e il filetto di acciuga, aggiungere il pepe, l'olio, il succo di limone ed emulsionare sbattendo con una forchetta.
Quando il polpo è cotto, scolarlo e farlo intiepidire, spellarlo, e tagliarlo a cubetti.
Mettere il polpo e le patate nell'insalatiera, mescolando bene per far assorbire il condimento.
Accompagnare con della misticanza.

95,9 kg
141/88 mmHg

giovedì 28 febbraio 2008

Ma siamo sicuri che tutte questa ossa servono?

Dopo un bel po' di giorni di pigrizia più o meno forzata, oggi siamo tornati a camminare.
La cosa è andata così: il prof doveva andare dal medico a farsi fare un po' di ricette, e il nostro medico sta dall'altra parte della città.
Siamo andati in macchina dal medico, e poi, una volta usciti, siamo andati a piedi in farmacia, scegliendo quella più lontana. Insomma che tra andata, ritorno e deviazione per una commissione in ferramente abbiamo fatto circa 5 km.
E' stata una bellissima passeggiata: nei giardini delle case stanno spuntando i primi fiori, e dalla pista pedonale se ne sentiva il profumo intenso.
Quando passavano macchine, o, peggio ancora, motorini, l'odore del gas di scarico ci risultava fastidioso, ripugnante.
Siamo tornati alla macchina soddisfatti: bella passeggiata, buon passo, ottima respirazione.
Le prime domande ce le siamo fatte una volta arrivati a casa, quando ci siamo resi conto che la discesa dalla macchina si presentava un po' problematica.
E anche la salita dei tre piani di scale, con el ginocchia che proprio non ne volevano sapere di fare il loro dovere.
Insomma che mi fanno male ossa che non sapevo nemmeno di avere, ma siamo sicuri che servano tutte?
Ho i miei dubbi, seri.

95,9 kg
144/91 mmHg

martedì 26 febbraio 2008

Da storto a dritto, ovvero una festa di laurea

Sono un po' di giorni che il tempo è veramente pessimo, c'è una nebbia bassa, densa, che non si dirada nemmeno nelle ore centrali della giornata, e in più è umido, e a me fanno male le articolazioni.
Insomma che proprio non si parla di uscire a camminare, la sola idea ringalluzzisce immediatamente i miei reumatismi. Però qualcosa bisogna fare, così ieri ho scaricato da internet un manualetto di stretching, con la seria intenzione di iniziare a praticarlo da stamattina.
Non avrà gli effetti di una passeggiata, ma meglio di niente ...
Appena alzata spiego le mie intenzioni al prof, il quale mugugna, tira tardi e alla fine si piega.
Iniziamo il primo esercizio, le estensioni del collo.
Non facciamo in tempo a completare la prima serie, che sul mio cel arriva un messaggio: una cara amica mi comunica che il suo compagno si laureerà oggi alle 14.30, non ci ha detto niente prima perché vuole fargli una sorpresa.
Ovviamente ci vogliamo andare, ma altrettanto ovviamente il prof ha un impegno, che occorre disdire.
La conversazione telefonica necessaria a disdire l'impegno è tanto faticosa, penosa e irritante che io, che ne sono semplice spettatrice, decido che può tenere tranquillamente luogo di qualsiasi quantità di esercizi di stretching, che quindi saranno rimandati a domani.
Mentre facciamo colazione decidiamo che i regali per il laureando saranno un mazzo di fiori rossi e un libro, Il maestro magro di Gianantonio Stella, che trovo particolarmente adatto sia perché è delizioso, poi perché l'amico che si laurea ha passato la maggior parte della sua vita facendo il maestro di scuola elementare, e in ultimo perché, tramite cauto sondaggio sms, ho saputo che non ce l'ha, ma ha intenzione di comperarlo.
Quindi si finisce la colazione, ci si veste, e ci si fionda fuori casa per fare gli acquisti prima di andare a Trieste.
La prima tappa è il fiorista del paese, che però è del tutto sprovvisto di fiori rossi: la nebbia ha fatto sì che il camion che consegna quotidianamente i fiori freschi non sia ancora arrivato.
Pazienza, cercheremo un altro fiorista.
Poi si va al nuovissimo centro commerciale vicino a casa, dove mi è sembrato che abbiano aperto anche una libreria. Appena entro mi rendo conto che non è una vera libreria, ma semplicemente una scaffalatura del supermercato formato negozio, hanno solo le ultime novità, e infatti il bancone è tappezzato di copie di Gomorra di Roberto Saviano.
Io Gomorra l'ho letto appena uscito, quando proprio non se lo filava nessuno e la maggior parte della gente che ne parlava lo scambiava per un libro di fantapolitica.
Adesso credo sia di moda averlo in casa, perché se tutte le copie che vengono vendute venissero veramente lette forse sarebbe segno che in Italia si sta seriamente creando un movimento per la legalità.
Comunque il libro che cerco non ce l'hanno.
Ci guardiamo in faccia e decidiamo di sfidare il casino e le targhe alterne, e andare in centro, in fin dei conti abbiamo una macchina Euro 4.
Saggia decisione, perché in pochi metri ci sono la libreria Feltrinelli, dove compro il libro di Stella più altri tre per la serie che non si sa mai che resti con una scorta di meno di 20 libri non ancora letti in casa, e una bancarella di fiori, dove mi faccio confezionare un bellissimo mazzo di tulipani rossi sfumati di giallo.
Si può finalmente partire.
La nebbia si è leggermente alzata, ma c'è, ed è impressionante percorrere la strada costiera di Trieste senza vedere il mare, nascosto dalla nebbia.
Alle porte di Trieste il prof confessa che non ha la più pallida idea di dove possa essere la sede distaccata della Facoltà di lettere. Mi frega regolarmente. Lui si spaccia per l'esperto di Trieste, e poi ogni volta ci tocca fare dei giri spaventosi per raggiungere la nostra destinazione.
In ogni caso siamo abbastanza fortunati, troviamo un tizio in Lambretta che, sentita la nostra richiesta di indicazioni, e guardatoci bene in faccia, ci propone di seguirlo, e ci porta a due passi dall'università.
E' ancora relativamente presto, e abbiamo fame, così ci infiliamo in un pub, dove ordiano due paste del giorno.
Siamo di nuovo fortunati. La pasta, fatta espresso, è semplice ma buona, proverò a rifarla anche a casa, anche perché, a causa della fretta, non possiamo gustarla appieno.
Corriamo in università appena in tempo per la discussione della tesi, il nostro amico fa un figurone, e alla fine viene dichiarato dottore in storia con la votazione di 110 e lode, e grande applauso finale.

Bavette con sarde al rosmarino (x 1 persona)
150 g di filetti di sarda, un rametto di rosmarino tritato, olio extravergine di oliva, un cucchiaino di prezzemolo tritato fine, 80 g di bavette.

Soffriggere il rosmariono nell'olio, aggiungere i filetti di sarda e farli cuocere a fuoco molto dolce, facendo attenzione a che non si rompano.
Gettare nel tegame le bavette cotte al dente, mescolare per un paio di minuti, quindi cospargere di prezzemolo grattuggiato un attimo prima di servire.

95,9 kg
137/88 mmHg

domenica 24 febbraio 2008

Il potere della lettura

Sono un paio di giorni che per una serie di motivi non usciamo di casa: cattivo tempo, problemi di lavoro, pulizie, eccetera eccetera.
In più, sarà il freddo, sarà non so che cosa, abbiamo un certo appetito costante.
E' vero che stiamo mangiando soprattutto pesce, ma lo infiliamo in consistenti piatti di pasta.
Questo per dire che stiamo facendo tutto meno la vita sana che dovremmo fare.
Nonostante ciò le misurazioni di stamattina hanno mostrato dei risultati sorprendentemente buoni.
Pensa che ti ripensa mi sono fatta una mia teoria.
Ieri sera sono andata a letto con un libro. Questa non è una novità, io vado sempre a letto con un libro, ma questo era un libro di circa 700 pagine, e non mi ha lasciato dormire finché non ho visto la parola fine.
In pratica mi sono addormentata alle quattro.
Il libro si intitola "Uomini che odiano le donne", ed è un noir di Stieg Larsson. Non sto a raccontare la trama, per coloro che non possono leggere un noir se non sanno come va a finire.
A me personalmente invece la cosa non interessa, dato che in un libro apprezzo l'intreccio, la vividezza dei personaggi, la scrittura avvicente, per cui anche se so come va a finre questo non mi toglie il piacere della lettura.
E in effetti questo è un libro ben scritto. Si percepisce distinatamente il background di giornalista di Larsson, ma il dettaglio psicologico dei personaggi è praticamente perfetto, e la trama più che avvicente, come dimostra apunto il fatto che mi sono letteralmente bevuta le 700 pagine, e l'adrenalina che in quelle ore mi è scorsa nelle vene mi ha fatto bruciare più calorie di una passeggiata.
Se la mia teoria è vera mi basta trovare un congruo numero di libri che mi tengano sveglia allo stesso modo, e in breve mi ritroverò ad essere una silfide!
Comunque, tanto per essere sicuri e non trascurarealcuna possibilità, continuiamo con la dieta di pesce, e oggi ho preparato il sugo al nero di seppia, considerato anche che stasera abbiamo gente a cena.

Spaghetti al nero di seppia (x 4 persone)
1 kg di seppie nere, 1 cipolla di tropea piccola, 1 spicchio d'aglio, i barattolo di polpa di pomodoro, 1 ciuffo di prezzemolo tritato, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, pepe, olio extravergine di oliva.

Pulire e spellare le seppie, tenendo da parte le interiora e i sacchi del nero, tagliarle a pezzettini, lavarle e scolarle bene.
Affettare sottilmente la cipolla, farla imbiondire in poco olio, assieme allo spicchio d'aglio schiacciato. Aggiungere le seppie e le interiora, il pomodoro e il prezzemolo e far insaporire a fiamma vivace.
Bagnare col vino bianco e far sfumare. Cuocere per cica 20 minuti, aggiungendo poca acqua se necessario, controllare che le seppie siano ben tenere, pepare e aggiungere il contenuto dei sacchi del nero.
Far addensare ancora qualche minuto, quindi aggiungere un filo di olio crudo e un po' di prezzemolo tritato fine.
Con questo sugo si possono condire gli spaghetti per 4 persone, ottenendo un piatto unico da accompagnare con una insalata mista.

95.8 kg
128/85 mmHg

venerdì 22 febbraio 2008

Semifreddo

Oggi è venuta da Milano una mia cara amica. E' venuta per lavoro, ma siamo riuscite a trovare il tempo per andare a farci una passeggiata in centro. Passeggia passeggia, ci è venuto un certo languorino, e dove andare a soddisfarlo se non in una delle migliori pasticcerie della città?
La specialità della pasticceria in questione è il semifreddo in cialda.
Si tratta di un blocchetto di qualcosa che non è né gelato né mousse, raffreddata fino a diventare solida, che viene servita tra due cialde croccanti.
I gusti tipici sono pistacchio e torroncino, crema e nocciola, nocciola, caffè e cioccolato.
Apparentemente non è niente di che, solo che ...
Solo che quando lo si assaggia, facendolo sciogliere lentamente sulla lingua, il sapore è così intenso, perfetto e pieno da sembrare un colore. Però prima, prima che il semifreddo arrivi sulla lingua, bisogna spezzare la cialda croccante, che in un primo momento fa resistenza, ma poi si rompe di colpo, e i denti finiscono nel semifreddo.
Non si parla mentre si mangia, non ce n'è il tempo, ci si scambiano solo delle occhiate soddisfatte.
Io adoro il pistacchio/torroncino, trovo che sia un abbinamento perfetto.
Il pistacchio ha un sapore pastoso, e un sentore quasi di legno esotico, mentre il torroncino è dolce, ma non esageratamente, e qualcosa di sfuggente nel sapore che fa venire voglia di mangiarne ancora e ancora, fino a coglierlo.
Quando hai finito sospiri, di piacere e di nostalgia.
La cosa migliore per scacciare la nostalgia è una cioccolata, al gusto di cannella.

96,1 kg
147/95 mmHg

giovedì 21 febbraio 2008

Queste lunghe brevissime giornate

Arriva sera e uno si chiede come ha fatto a passare la giornata. Com'è che è già notte e solo poco tempo fa era mattina, giornate brevissime, ma siccome si è stanchi morti, significa che sono state anche lunghe.
Stamattina mi sono alzata e in sala ho trovato una specie di disastro: qualcuno dei gatti è stato poco bene nel corso della notte, e il pavimento era ridotto in modo tale che non avevo altre possibilità che prendere secchio e moco, e lavare.
Poi colazione, il solito pane fatto incasa con la marmellata senza zucchero.
Oddio, solito: in realtà questa volta è uno squisito pane di farro e castagne, venuto benissimo, ma la prossima volta proverò ad accentuarne il sapore con un po' di rosmarino tritato.
Un po' di telefono e un po' di lavoro, una corsa fuori per commissioni, ed è ora di pranzo.
E' incredibile come si possa avere fame pur non avendo fatto una particolare attività fisica: mi lamento col prof che ha fatto troppa pasta, 200 g invece di 180, e poi mi spazzolo il piatto di pasta, la sogliolina alla mugnaia e l'insalata, e anche la pera.
Oggi niente passeggiata, il tempo sarebbe anche bellino, ma c'è del lavoro che incombe, così passiamo tutto il pomeriggio al computer.
E adesso è quasi ora di andare a letto, sto sbadigliando infatti, ma mi sembrano passati cinque minuti da stamattina, e domattina sarà tra poco.
Che strano.

96,1 kg
144/95 mmHg

mercoledì 20 febbraio 2008

Dolce peso

Oggi qui è stata una giornata piuttosto brutta, di quelle giornate in cui non piove ma non c'è il sole, la luce ha lo stesso identico colore dall'alba al tramonto, non fa esattamente fraddo, ma si ha la sensazione che il freddo penetri fino alle ossa.
Un vero schifo, e, per dirla tutta, la tipica giornata che non ti incoraggia a mettere il naso fuori di casa.
E infatti noi il naso fuori di casa proprio non l'avremmo messo, nemmeno per la nostra passeggiata quotidiana, se non fosse stato per il fatto che io avevo appuntamento col veterinario per un po' di vaccinazioni e altro, e il prof mi ha accompagnato perché non ero in grado di portare fuori i gatti da sola.
La banda in trasferta era composta da:
  1. 5 cuccioli di tre mesi, 1,5 kg l'uno come media
  2. la mamma dei cuccioli, quasi 5 kg
  3. karamel, campione del mondo che con gli anni è passato dallo stato felino a quello di zucca da competizione, 9 kg di ciccia e simpatia
ficchiamo la banda in due trasportini, di quelli rinforzati, e scendiamo faticosamente le scale, arriviamo dal veterinario, entriamo e ci dedichiamo alle varie operazioni.
I cuccioli vanno vaccinati e va applicato il microchip, e non sono soddisfatti, soprattutto della seconda operazione, e quindi vanno tenuti con forza.
Mamma gatta deve fare una puntura che le impediscadi fare un'altra cucciolata troppo presto, il liquido iniettato brucicchia un po', lei si divincola e salta come un canguro, e bisogna ovviamente tenerla ferma.
Karamel deve fare la vaccinazione e un prelievo di mucosa dalla bocca per un test genetico.
Karamel è il gatto più buono del mondo, ha soggezione di niente e paura di nulla, per cui appena apro il trasportino esce, saluta il veterinario con un bel "chirp meo", e fa un bel salto giù dal tavolo, iniziando ad esplorare lo studio. Lo riacchiappo e lo rideposito
sul tavolo.
L'operazione si ripete un po' di volte, lui vuole assolutamente esplorare l'ambulatorio, io vorrei evitare, e intanto faccio sollevamento pesi.
Finalmente riusciamo a fare la vaccinazione, poi il vet si prepara per il prelievo della mucosa, con l'apposito spazzolino, e mentre lui si prepara io e Karamel rifacciamo un po' di volte il giochino, lui slata giù e io lo rimetto su.
Finalmente il vet è pronto, guanti sterili e spazzolino in mano, si avvicina alla bocca di Karamel, il quale morde con gran gusto lo spazzolino, sai mai che ci sia sopra qualcosa da mangiare!
Insomma che dopo un po' di tentativi si riesce a fare il prelievo, e non c'è bisogno di spezzare lo spazzolino per inserire le setole nell'apposita provetta: a furia di mordicchiate si è spezzato da solo.
Riacchiappiamo la banda, torniamo a casa e torniamo su: terzo piano!
Insomma che non abbiamo fatto la passeggiata, ma direi che con tutto questo dolce peso la nostra dose di esercizio l'abbiamo fatta lo stesso, e poi dovevamo smaltire i friggiarielli.
Che cosa sono i friggiarielli? Peperoncini dolci verdi, buonissimi!

Friggiarielli (x 2 persone)
1/2 kg di friggiarielli; 1 spicchio d'aglio, 7 o 8 pomodorini ciliegini, basilico, olio extravergine di oliva, sale iposodico
Pulire bene i friggiarielli, e metterli a rosolare nell'olio. Quando sono ammorbiditi toglierli dall'olio, mettere in padella lo spicchio d'aglio a fettine e i pomodorini a quarti.
Far appassire i pomodorini, rimettere in padella i peperoni, aggiustare di sale, aggiunger eil basilico e completare la cottura.

Sono spettacolari come contorno, ma anche per condire dei tubetti, noi abbiamo fatto un po' e un po', metà sulla pasta e metà a fare da contorno a degli arrosticini di agnello.

96,2 kg
138/85 mmHg


martedì 19 febbraio 2008

Per non dimenticare

Purtroppo a me le campagne elettorali fanno male, mi rendono nervosissima e questo non fa per niente bene alla mia pressione.
Soprattutto mi fa male rendermi conto che la gente non solo non giudica con la sua testa, ma non viene assolutamente messa nelle condizioni di decidere e di giudicare.
E poi c'è il problema della memoria: la girandola di stimoli a cui siamo costantemente sottoposti, di notizie più o meno false e difficilmente valutabili, che vengono sparate per tenerci in una condizione continua di allerta per cose che tutto sommato non ci toccano da vicino, non ci permette di concentrarci sui nostri veri interessi, e ci fa dimenticare.
Cos'è questo continuo bombardamento con notizie di cronaca nera in momenti come questo se non un palese tentativo di distrarre la nostra attenzione da cose ben più gravi e importanti, tipo l'assoluzione di un imputato dovuta esclusivamente all'impunibilità del reato compiuto provocata da una legge approvata dall'imputato stesso?
Se uno scrittore di noir mettesse una cosa del genere in un suo libro forse il curatore gliela farebbe togliere in quanto poco credibile.
E allora non dimentichiamo, non dimentichiamo con chi abbiamo a che fare, e guardiamo qualcosa che la nostra TV di stato, quella che vive in quanto pagata con i soldi del canone pagato dai cittadini, non ci ha fatto vedere integralmente.
Non ce l'ha fatta vedere integralmente perché i cittadini non sono più cittadini, sono utenti la cui attenzione deve essere continuamente sollecitata e rivolta a cose nuove altrimenti invece di consumare c'è il rischio che pensino, siamo un popolo di minorenni, altri decidono sempre per noi, che cosa dobbiamo vedere e che cosa dobbiamo non vedere, che cosa è bene per noi e che cosa no.
Sia ben chiaro che io la TV non ce l'ho, e quindi nonostante la RAI stia da anni tentando in tutti i modi di farmi pagare il canone, non le spetta e quindi non glielo do.
I due filmati qui sotto si trovano facilmente su you tube, e sono quindi di pubblico dominio, ma dovrebbero essere diffusi per ogni dove, sono una delle più importanti testimonianze del baratro in cui ci può ricondurre la dimenticanza.

Sul fronte dieta niente di nuovo da segnalare, stiamo camminando ogni giorno e mangiamo bene e con regolarità.
Oggi il prof ha fatto il risotto alla napoletana, appena riesco ad estorcergli la ricetta (lo cucina vietandomi rigorosamente di stare in cucina), la pubblico.

96,2 kg
147/85 mmHg

Berlusconi al Parlamento Europeo [PARTE 2]

Parte seconda del video

Berlusconi al Parlamento Europeo [PARTE 1]

Parte prima del video

domenica 17 febbraio 2008

Una domenica normale

Siamo tornati dal concerto di ieri sera che era quasi la una, e stamattina svegliarsi è stata veramente dura, ma d'altra parte è domenica, e svegliarsi tardi la domenica è decisamente normale.
E oggi è proprio una domenica normale: pulizie di casa per me, pronto soccorso tesi per il prof, passeggiata nel pomeriggio.
A proposito di passeggiata: stasera ho scoperto che il prof ha un senso delle distanze un po' distorto.
Ha raccontato che alle amiche che ci hanno fatto compagnia a cena che ieri abbiamo fatto quasi 15 km a piedi, e oggi almeno 7, peccato che ieri fossero 6, 4 km, e oggi poco più di 3, certificati da Google maps. Ecco perché si concede parecchie aggiunte alla normale dieta, è convinto di stare bruciando più di quello che brucia in realtà, sarà meglio che lo sorvegli da vicino.
Passeggiando passeggiando abbiamo scoperto che dietro il cimitero del paese c'è un campo sportivo aperto al pubblico di cui non conoscevamo l'esistenza, con un anello per lo jogging di circa 1000 metri, e un simpatico percorso di allenamento, che torneremo di sicuro a provare, oggi non eravamo tanto in forma, visto che siamo usciti dopo pranzo, e i nostri stomaci erano ancora alle prese col coniglio mangiato a pranzo.

Coniglio ai peperoni (x 2 persone)

1/2 coniglio, 1 spicchio d'aglio, 20 g di grasso di prosciutto, 1 rametto di rosmarino, 1 figlia di alloro, 1 peperone gialo e 1 rosso, 1 filetto di acciuga, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, brodo vegetale, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale, pepe

Scaldare in una padella antiaderente 1 cucchiaio di olio e il grasso di prosciutto tritato col rosmarino. Aggiungere il coniglio a pezzi, assieme alla foglia di alloro, pepare abbondantemente e rosolare a fiamma viva. Quando il coniglio è ben colorito abbassare la fiamma e continuare la cottura aggiungendo poco alla volta un po' di brodo. Nel frattempo pulire i peperoni e tagliarli a bastoncini, rosolarli con il restante olio, l'aglio tritato e il filetto di acciuga.
Quando sono rosolati bagnare col vino e far evaporare.
Versare i peperoni col loro sugo nel tegame con il coniglio, aggiustare di sale e pepe, e continuare la cottura per almeno mezz'ora, o finché è ben tenero.
Servire con del riso basmati lessato.

Per le nostr amiche stasera abbiamo cucinato un'ottima pasta e cavolfiore, seguita da cotolette di manzo.

96,2 kg
140/97 mmHg
 
 

sabato 16 febbraio 2008

Yes, we can

Qualche giorno fa ho trovato questo post sul blog Camminare Domandando, e mi è tornato in mente stamattina, sentendo al giornale radio le dichiarazioni dei nostri beneamati candidati premier.
Dio mio che disgusto: se uno fa una analisi semantica dei loro discorsi, una volta sfrondati dalle cose inutili e dalle sovrastrutture non resta nulla. Discorsi privi di significato, parole del tutto vuole, becchime avvelenato per polli telecomandati.
Vabbè.
In ogni caso la frase di Obama significa anche che, volendo, noi possiamo andare a fare la spesa piedi, facendo bene a noi stessi e all'ambiente.
In realtà il prof, che ha perso diverso peso in termini di acqua per via dei farmaci che prende, e che gli impediscono anche di avere della ritenzione idrica, adesso si è, come dice il dottore, asciugato, e quindi per perdere altro peso deve combattere, come tutti noi comuni mortali, con la ciccia, e quindi o ridursi all'inedia oppure decidersi ad abbandonare una vita che ultimamente è un po' troppo sedentaria.
Detto fatto, da qui nasce l'idea di andare a fare la spesa a piedi, scegliendo un negozio non vicinissimo a casa, in modo che tra l'andata e il ritorno il percorso fosse di almeno 6 km.
Devo dire che la passeggiata è stata piacevole, ma ci ha fatto notare almeno due cose che non vanno:
  1. le nostre strade sono pensate solo ed esclusivamente per le automobili: banchina non "camminabile", marciapiedi, dove ci sono, puramente decorativi perché troppo stretti per un essere umano normale, nessun attraversamento pedonale degno di questo nome, mancanza totale di rispetto degli automobilisti nei confronti dei pedoni
  2. i commercianti sono stupidi. Mi spiego: andando a piedi abbiamo scoperto che vicino a casa nostra ci sono circa il tripo dei negozi e degli esercizi che pensavamo ci fossero. Ma ovviamente di solito passiamo in macchina, per cui a una velocità di molto superiore ai 5 km/h di oggi. Bene, dovrebbero proprio essere i commercianti ad esigere a gran voce la massima estensione possibile delle zone pedonali, il transito a passo lento davanti alle vetrine costituisce una forma di pubblicità gratuita di cui proprio non hanno la minima idea.
Percorrendo l'ultimo tratto della strada di ritorno, su una stradina "bianca", a un certo punto ho fatto una scoperta: alcuni ciuffi di germogli di rovo.
Che i germogli di ortica possano essere utilizzati per risotti o frittate ormai lo sanno tutti, ma non tutti sanno che anche i germogli di rovo possono essere utilizzati nello stesso modo, e sono buonissimi. Quelli poi mi guardavano con una faccia che pareva dire: raccoglici, siamo al punto giusto, domani potremmo iniziare a diventare un tantino pungenti. Ovviamente non ho resistito al richiamo, e ne ho fatta una bella scorta, tanto il rovo non è di sicuro una specie protetta.
Ci farò una bella frittata per stasera, da mangiare prima di andare a sentire un concerto di musica rock e blues.

Frittata di germogli di rovo (x 2 persone)

Una bella manciata di germogli di rovo, 4 uova, 2 cucchiai di parmigiano grattuggiato, 1 spicchio d'aglio, 1 cucchiaio di ricotta di pecora stagionata grattuggiata, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale, pepe.

L'avare e asciugare i germogli di rovo. Affettare l'aglio, farlo soffriggere in un cucchiaio di olio, aggiungere i germogli di rovo, pochissima acqua, e far stufare.
Una volta cotti, lasciarli raffreddare leggermente, e quindi tritarli.
Sbattere le uova col parmigiano, pepare e aggiustare di sale, quindi aggiungere i germogli tritati.
Versare in una padella con l'olio ben caldo, dorare da una parte, quindi girare e dorare anche l'altro lato. Cospargere la frittata di ricotta grattuggiata, incoperchiare e cuocere per qualche minuto, servire caldissimo con un paio di fette di pane fatto in casa e una bella insalata.

96,2 kg
140/100 mmHg

venerdì 15 febbraio 2008

M'illumino di meno

Oggi è il gran giorno di m'illumino di meno.
La mia casa è già a risparmio energetico, dato che tutte le lampade installate sono a basso consumo (e che Dio benedica l'IKEA, che le vendeva a prezzo bassissimo quando nei normali negozi italiani le facevano pagare un po' più di pepite di oro fino), ci sono i doppi vetri, e il nostro consumo di gas è così basso che ogni tanto l'azienza manda a controllare se siamo ancora vivi ... nonostante ci laviamo e cuciniamo come tutti gli altri, giuro!
Però qualcosa in più si può fare sempre.
In effetti quando abbiamo comprato la casa c'era già installata una bellissima cucina in muratura, che ovviamente non abbiamo toccato, però da sempre ci diciamo che l'illuminazione della zona bancone non è esattamente quello che vogliamo.
Ci sono tre faretti, uno dei quali illumina il piano di cottura, e due sono rivolti verso il salone e la zona pranzo. I tre faretti erano dotati di potenti lampade a incandescenza, e non erano indipendenti l'uni dall'altro.
I faretti sono stati da tempo sostituiti da lampade a basso consumo, ma non avevamo ancora provveduto alla separazione dei faretti.
Così stamattina siamo stati in un negozio di bricolage, abbiamo acquistato il necessario, e in questo momento il prof sta installando gli interruttori, per le 18.00 dovrebbe avere finito, e finalmente potremo spegnere i faretti separatamente, tenendo quindi acceso solo quello, o quelli, che servono veramente.
In più, stasera non accenderemo il riscaldamento, ma alle 18.00 andrà in forno il pane. E' vero, il forno è elettrico, ma con un unico consumo scalderemo la cucina e cuoceremo il pane, che col suo profumo aggiungerà calore a calore.
Ovviamente cena a lume di candela.

Penne con broccoletti e pesce spada (x 2 persone)

180 g di penne lisce, 400 g di broccoletti, 1 spicchio d'aglio, 300 g di pesce spada, 1/2 scatola di pomodori pelati, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, sale, pepe, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Pulire i broccoli e dividerli a cimette, cuocerli per una decina di minuti in acqua bollente salata. Scolarli senza buttare via l'acqua, che servirà per cuocere la pasta.
Tritare l'aglio, soffriggerlo leggermente nell'olio, aggiungere il pesce spada tagliato a cubetti, rosolarlo da tutte le parti, aggiungere il vino e farlo evaporare, poi i pelati.
Aggiustare di sale e di pepe, cuocere per qualche minuto, aggiungere i broccoletti, amalgamarli con il sugo, coprire il tegame e tenere in caldo a fiamma bassissima mentre cuoce la pasta.
Scolare le penne e aggiungerle nel tegame alzando il fuoco, far saltare per un paio di minuti, quindi servire caldissimo.

La cosa qui sotto è un piccolo esempio delle sciocchezzuole che si trovano in internet: un piccolo quiz che dovrebbe dire qual'è il tuo carattere, associandolo a un fiore. Io sarei una timida viola ... assolutamente no comment!


I am a
Violet


What Flower
Are You?


96,2 Kg
145/98 mmHg

giovedì 14 febbraio 2008

Shopping

Noi non siamo dei grandi amanti dello shopping, ma ogni tanto è necessario rinfrescare il guardaroba, e così si approfitta degli ultimi saldi.
Quello che aveva più bisogno di abbigliamento era il prof, che ultimamente ha perso parecchio peso.
Siamo stati fortunati: nel primo, e meno caro, dei negozi che avevamo intenzione di visitare abbiamo trovato quello che ci piaceva a un prezzo ragionevole.
Questo ci ha risparmiato il pellegrinaggio tra vari negozi, cosa che avrebbe innescato una spirale di nervosismo e cattivo umore derivante dall'aumentare dei prezzi proposti, direttamente proporzionale all'insolenza delle commesse.
Non so se ci avete mai fatto caso: ci sono negozi un cui pare che al cliente venga fatto un enorme favore permettendogli di respirare la stessa aria che respirano le commesse, cosa che raggiunge il parossimo se si tratta di un negozio di abbigliamento e tu sei un cliente in sovrappeso.
Tempo fa mi sono permessa di andare a chiedere un reggiseno taglia VI in un negozio facente parte di una famosa catena di biancheria intima.
Le due commesse, sdegnate, mi hanno detto che "la roba a poco prezzo" la potevo trovare al supermercato, che loro vendevano roba fine ... ho iniziato a urlare dicendogli di guardarsi in giro e rendersi conto che il negozio, a parte me, era desolatamente vuoto, senza contare che la la presunzione che la richiesta di una taglia grande corrispondesse a una mia indisponibilità economica era una spia del loro quoziente intellettivo ... tanto alto da poter essere usato per trivellare pozzi di petrolio.
Vabbè.
Comunque, nonostante ci sia riuscito di trovare tutto in un solo negozio, a furia di provare e riprovare è venuta ora di pranzo, con conseguente fame da lupi, e il prof ha cucinato un'ottima pasta.

Pasta veloce del prof. (x 2 persone)

180 g di pasta tipo casarecce, 1 scatoletta di tonno, 1/2 cipolla rossa, 4 o 5 olive bianche di Spagna, 1 cucchiaio di olive taggiasche denocciolate, una decina di pinoli, 1 peperoncino, qualche foglia di prezzemolo, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Tritare tutti gli ingredienti meno il peperoncino, e farli soffriggere nell'olio, quando il trito è ben rosolato bagnare col vino e far asciugare, aggiungere il peperoncino e completare la cottura.
Nel frattempo cuocere la pasta, farla saltare nel sugo e servire ben caldo.

E' un piatto unico da accompagnare con una bella insalata.

Stasera invece ho ripetuto un piatto che avevo preparato per me sola qualche giorno fa, vale a dire il kebab coi funghi e il riso.

96,2 kg
155/99 mmHg

mercoledì 13 febbraio 2008

Sgombriamo il campo

Dato che oggi dal punto di vista dietetico non c'è molto da dire (abbiamo mangiato cose assai
semplici e non impegnative dal punto di vista culinario, compreso un pollo allo spiedo comprato al supermercato), e che dal punto di vista della mia pressione abbiamo stabilito una correlazione diretta  con il numero di tazze di caffè ... senza contare che mi sa che il prof mi ha passato l'influenza intestinale, colgo l'occasione per sgombrare il campo da qualche facile congettura, vale a dire che una blogger che parla di diete non si interessi di politica!
Allora, tanto per chiarire, io mi interesso di politica, e considerato che siamo già ampiamente in campagna elettorale, credo che passerò i prossimi mesi in uno stato costante di incavolatura, anche perché sono completamente allergica alle stupidaggini, alle piaggerie, alle evidenti falsità che ci verranno sciorinate.
In più sono ampiamente allergica a questa campagna disgustosa che questa chiesa cattolica, che nulla ha di cristiano, soprattutto non la pietà, sta portando avanti, con l'aiuto di un bel po' di sepolcri imbiancati, contro le donne.
Mai le donne sono state così attaccate e colpevolizzate come in questi giorni, da parte di una casta di celibi che di donne e di vita di famiglia non sanno assolutamente nulla, e da un branco di politicanti da strapazzo che hanno fatto di tutto e di più nella loro vita e adesso trovano eccitante la novità di fare i baciapile.
Per cui chi passa di qui è avvertito: destrorsi, Giuliano Ferrara (anche se ha un urgente bisogno di dieta), atei devoti, leghisti e fauna simile ... vade retro!

96,2 kg
150/88 mmHg

martedì 12 febbraio 2008

La questione del caffè

Premessa: il caffè è la bevanda che mi piace di più in assoluto, e non solo mi piace, sono un'appassionata e una estimatrice ... e anche il terrore dei baristi, perché non ci metto niente a mandare indietro un caffè non fatto alla perfezione.
D'altra parte sono anche completamente astemia, non bevo bibite gasate, cocktail, aperitivi, e quindi il caffè, espresso o shackerato in estate, è anche la mia principale bevanda sociale.
Ho sempre guardato con una certa sufficienza alle prescrizioni di astenersi dal caffè contenute in nuerose diete. Da sempre prendo il caffè senza zucchero, anche quello shackerato, e per quanti caffè beva non ho problemi di insonnia, agitazione, tachicardia ... insomma, io posso bere tutto il caffè che voglio.
O almeno, credevo.
Poi ho scoperto che il caffè contiene sodio, tanto ... e il maledetto sodio influenza la pressione.
Et voilà, ecco perché ieri ho sospettato del caffè per il mio aumento di pressione: sono tornata a bere 4 o 5 tazzine al giorno, mentre in precedenza avevo ridotto a uno.
Bene, torniamo di nuovo a bassi regimi, e vediamo quanto tempo occorre per riavere dei valori decenti.

La dieta intanto prosegue, anche se ad essere sinceri non è che i risultati si vedano molto: in realtà il peso è fermo.
Cmq non dispero, altre volte mi è successo di non avere risultati visibili per un po', e poi di avere una calo veloce senza modifiche al regime: i miei ultimi 12 kg li ho persi così, e non li ho più riguadagnati.

Pranzo
Penne primaverili (x 2 persone)
180 g penne lisce, 1 zucchino, 1/2 cipolla rossa, 4 o 5 pomodorini, 300 g gamberetti sgusciati, sale iposodico, pepe, zenzero, 1 cucchiaio olio extravergine di oliva

Affettare la cipola e tagliare a pezzetti lo zucchino, soffrigerli nell'olio, aggiungere i pomodorini e i gamberetti, salare, pepare e aggiungere lo zenzero. Coprire e stufare a fuoco medio.
Nel frattempo cuocere la pasta al dente. Quando è cotta saltarla nel sugo ai gamberetti e servire.
E' un piatto unico da servire con una bella insalata mista come antipasto.

Stasera invece mangeremo una minestra di verdura, seguita da un frutto: abbiamo fatto uno spuntino con una fettina di pane e una di prosciutto, e quindi siamo a posto così.

96,3 kg
150/95 mmHg

lunedì 11 febbraio 2008

Del mal di pancia e altre storie

Il prof ha avuto una nottata agitata, non so se per colpa del risotto bruciacchiato di ieri, o più verosimilmente per colpa di una influenza intestinale, così oggi non ha praticamente mangiato nulla, solo un po' di the a colazione, una minestrina a pranzo e proprio nulla per cena.
Per un po' gli sono andata dietro, e infatti a colazione ho preso the con un po' di pane tostato, a pranzo alla minestrina ho aggiunto solo mezza mozzarella di bufala, ma all'ora di cena avevo troppa fame, e così, in perfetta solitudine, mi sono fatta una veloce ma buona cenetta: vellutata di asparagi, costolette di agnello, una fetta di pane fatto in casa e un paio di mandarini.
A proposito di pane fatto in casa, ho fatto il pane di meliga, vale a dire il pane comune a lenta lievitazione, con l'aggiunta di un po' di farina di mais e di farina di miglio, quando è uscito dal forno ho avuto qualche dubbio, era veramente diverso dal pane che sono abituata a fare, e invece è venuto semplicemente perfetto.

Corollario della giornata: il quoziente di insopportabilità di un uomo è inversamente proporzionale alla reale gravità del suo male.

Pane di meliga

300 g di farina manitoba, 100 g farina di mais, 100 g farina di miglio, 350 cc di acqua, 10 g di lievito secco, 10 g di sale iposodico, 1 cucchiaino di malto di riso

Sciogliere il malto in 100 cc di acqua tiepida. Mettere 100 g di farina manitoba nell'impastatrice, aggiungere il lievito e l'acqua col malto. Impastare per qualche minuto e far riposare per 1 ora.
Aggiungere gli altri ingredienti e impastare bene. Mettere l'impasto in una terrina, coprire con un panno umido e far lievitare per 2 ore al buio e al riparo da correnti.
Sgonfiare l'impasto e far riposare altri 10 minuti.
Ungere leggermente la placca del forno, disporvi l'impasto formando un filone, coprire nuovamente col panno umido e far lievitare per un'ora.
Preriscaldare il forno a 200 °C, praticare dei tagli diagonali sul filone, e far cuocere per circa 45 minuti.

96,3 kg
142/95 mmHg ... e ho l'impressione che sia colpa del caffè

domenica 10 febbraio 2008

Oddio il risotto

Ci sono dei giorni in cui ci si chiede per quale motivo ci si è alzati, e oggi è uno di quelli.
Innanzi tutto stanotte ho dormito malissimo a causa di continui dolori di stomaco, probabilmente causati dal dolcetto mangiato ieri sera (comincio ad avere l'impressione che il mio sistema di intolleranze si stia spostando dal latte allo zucchero), dopo di che sapevo che oggi sarebbe stata una domenica di lavoro, in più i gatti ci hanno messo un po' del loro, costringendomi a rifare una parte delle pulizie già fatte ieri.
Per fortuna il mio amato bene mi ha dato una mano lavando il pavimento del salone, altrimenti avrei dato fuori di matto.
Va bene, dopo aver superato le difficoltà mi metto finalmente a lavorare, un paio d'ore di concentrazione assoluta, che producono buoni risultati e una fame della malora, per cui decido di andare a fare da mangiare.
Dato che ovviamente nessuno ha avuto tempo di fare la spesa, si raccolgono i fondi del frigorifero e del freezer: del filetto di maiale da marinare con pepe macinato, curry e un po' d'olio prima di passarlo sulla griglia, un peperone e un porro, entrambi che hanno visto tempi migliori, oltre a una busta di insalata a cui dare l'ultima possibile occasione per essere mangiata.
Considerato lo stato del peperone e del porro, decido che l'unico modo per renderli commestibili è "risottarli", e quindi procedo il tal senso.
Ahimé, mentre il riso si tosta torno un attimo in studio per controllare una cosa, ovviamente mi distraggo, e quando torno la tostatura è, come dire, andata un po' troppo avanti.
Sconsolata sto per buttare via tutto, ma il prof mi dissuade: al limite se il risultato finale sarà veramente immangiabile provvederà lui a preparare uno spaghetto aglio e olio veloce veloce.
E così, piuttosto diffidente, continuo la cottura, aggiungendo un cucchiaio di concentrato di pomodoro per mascherare il colore un po' troppo marroncino.
Come finitura, e tanto per continuare col recupero degli avanzi, trovo un pezzo di latteria un po' secco, lo sfoglio in lamelle con un coltello e lo aggiungo al risotto ormai cotto.
Beh, non è venuto fuori un piatto di alta cucina, però era mangiabile.
In ogni caso, tanto per evitare di rifare esperimenti con gli avanzi, stasera siamo andati in centro a mangiare un kebab, domani sarà decisamente il caso di fare la spesa!
Ah, ieri sera i grissini hanno fatto furore, infatti non ne è tornato a casa nemmeno uno ...

96,3 kg
141/92 mmHg

sabato 9 febbraio 2008

Sgranocchiando i grissini

Piuttosto che alzarmi stamattina mi sarei fatta tagliare la testa, ma d'altra parte qui si sta tornando alla normalità, e quindi alle consuete pulizie del sabato, con la complicazione che, dopo due mesi di emergenza continua, c'erano in tutti gli angoli della casa dei depositi consitenti di inutilities, che però sono stati debellati con energia e perseveranza.
Oltretutto ieri, del tutto incautamente, ho promesso ad una amica che ci ha invitato a cena per stasera, che avrei fatto i grissini ... che non avevo mai fatto.
Così, in contemporanea alle pulizie, mi sono dedicata all'esperimento.

Grissini all'origano

500 g farina manitoba - 250 cc acqua - 15 g lievito granulato - 8 g sale - 3 cucchiai olio extravergine di oliva - 1 cucchiaino malto di riso - q.b. origano - semola di grano duro

Sciogliere il malto nell'acqua tiepida, aggiungere il lievito e far schiumare.
Mettere nell'impastatrice la farina, l'acqua col lievito, e tutti gli altri ingredienti ad eccezione della semola.
Quando l'impasto è pronto, toglierlo dall'impastatrice, porlo su un foglio di carta da forno cosparsa di semola, e spianare fino a formare un rettangono di c.ca 40 x 10 cm.
Ungere lievemente, cospargere con la semola, coprire con un tovagliolo e porre a lievitare in un posto riparato dalla luce e dalle correnti d'aria per circa un'ora.
Preriscaldare il forno a 200 °C, coprire la placca del forno con della carta da forno lievemente unta d'olio, tagliare la pasta a strisce larghe un dito, nel verso del lato corto.
Assottigliare dolcemente le strisce, dando la forma di un bastoncino, e disporle sulla placca lievemente distaccate l'una dall'altra, infornare e cuocere per 15 ÷ 18 minuti.
Nel caso sia necessario procedere a più informate, mettere i grissini già cotti in un panno per farli raffreddare senza che assorbano umidità.

Sono venuti buoni, buonissimi ... e ci siamo dovuti imporre di smettere di mangiarli, altrimenti col cavolo che ne avremo ancora per stasera.

96,3 kg
139/85 mmHg

venerdì 8 febbraio 2008

Avventure e disavventure

Tremate tremate le streghe son tornate, si diceva quando eravamo giovani e c'era ancora il feminismo. Beati tempi!
Comunque, streghe o non streghe, siamo tornati pure noi, un paio di giorni fa, ma ovviamente il diavolo ci ha messo lo zampino, e in mia assenza il computer ha deciso di suicidarsi, così la giornata di ieri è stata dedicata agli impianti bionici: scheda madre, processore e banchi di memoria, et voilà, come Lazzaro il computer è resuscitato!
Non sto a raccontare le altre avventure dei giorni scorsi, salvo per dire che lunedì abbiamo fatto un ricco giro in centro a Milano, bagnandoci fino alle mutande (letteralmente) ma gustando un caffè con relativi biscottini sotto la galleria, al Salotto, evisitando il rinnovato Savini.
Abbiamo anche avuto modo di riflettere su un gruppo di giovanette seminude e urlanti, che si esponevano impavide agli scrosci di pioggia, mentre invocavano l'apparizione di un tizio da uno dei balconi della galleria, stiamo ancora chiedendoci chi, perché non lo abbiamo capito.

Vabbè, veniamo alla giornata di oggi, alla cucina e ai dati

Colazione: the senza zucchero, due fettine di pane tostato fatto in casa, con marmellata senza zucchero

Pranzo

Spaghetti con ragù di verdura, trancio di salmone e trevigiana ai ferri, un'arancia

Cena

Pasta e cavolfiore (x 2)

1 cavolfiore piccolo - 10 g lardo o grasso di prosciutto - 1 spicchio d'aglio - 1 cucchiaino concentrato di pomodoro - 100 g pasta mista - q.b. prezzemolo - q.b. olio extravergine di oliva - 1 eperoncino - q.b. sale iposodico

Tritare il lardo e soffriggerlo in poco olio assieme all'aglio.
Aggiungere il concentrato di pomodoro, il peperoncino, il sale e il cavolfiore pulito e tagliato a pezzi.
Far soffriggere un po' e poi corpire con acqua bollente e far stufare fino a quando il cavolo inzia ad essere morbido ma non ancora del tutto cotto.
Far riprendere l'ebollizione e aggiungere la pasta, facendola cuocere nel sugo.
Aggiungere il prezzemolo tritato, lasciar riposare prima di servire.

96,3 kg
142/89 mmHg

domenica 3 febbraio 2008

Partiam partiam

Ebbene si, è arrivato il giorno X, e io sono in partenza per Milano per recuperare il mio amato bene, ricoverato da una decina di giorni al Niguarda per accertamenti.
Starò via un paio di giorni, durante i quali cercherò di mangiare meglio che posso (dal punto di vista della dieta ovviamente) e di bere pochi caffè ...

Intanto ho fatto la mia consueta colazione, con il the, il pane fatto in casa e la marmellata senza zucchero, poi si vedrà ...
A presto :-)

96,2 kg
138/89 mmHg

sabato 2 febbraio 2008

Lo dicono tutti

Lo dicono tutti che andare a fare la spesa quando si ha fame è un grave errore, ma uno che cosa ci può fare se quando ha finito di fare e trafficare è mezzogiorno, ed è solo in quel momento che può uscire di casa e andare al supermercato?
Vabbè, sono stata brava e mi sono concessa solo uno dei miei generi voluttuari compensativi, cioè un libro (siccome in casa mia i libri mancano e soprattutto non ne ho di nuovi da leggere).
Stabilito che un libro potevo anche comprarlo senza compromettere la dieta, è stato più facile acquistare solo il necessario per oggi, vale a dire due funghi champignon, di quelli grossi che si chiamano fioroni, e una bella orata.
I funghi champignon sono serviti per il pranzo, l'orata per la cena.

Pranzo (da sola)
Riso con kebab ai funghi
80 g di riso basmati, 80 g di carne kebab cotta, 2 grossi champignon, 1/2 cipolla di Tropea, 1 spicchio d'aglio, 30 g di ricotta, curry in polvere, zenzero in polvere, erba cipollina secca, pepe, olio extravergine di oliva.
Affettare la cipolla e l'aglio, mettere in una padella antiaderente con pochissimo olio, soffriggere, quindi aggiungere gli champignon ben puliti e affettati.
Quando i funghi iniziano ad essere teneri aggiungere il kebab, il curry, lo zenzero, rosolare per un paio di minuti a fuoco vivace, poi lasciare in caldo su fiamma bassissima finché non è cotto il riso.
Mettere in un piatto la ricotta, aggiungere l'erba cipollina e il pepe, e ridurre in crema con l'aiuto di qualche cucchiaio di acqua di cottura del riso.
Scolare il riso che nel frattempo avrete cotto, metterlo in un piatto, coprire con la carne e decorare con la crema di ricotta.

Questo piatto è ottimo accompagnato da una bella insalata verde, condita con sale iposodico, limone e una goccia di olio extra, per renderla più saporita io, dopo aver strizzato il succo del limone, taglio la buccia a filetti sottilissimi, ovviamente se il limone non è trattato.

Per rinfrescare la bocca da tutti questi sapori d'oriente, ho terminato con un'arancia.

Nota per Monica
  • il basmati non è obbligatorio, ma è BUOOONOOOO
  • la cipolla di Tropea si può sostituire con la cipolla rossa
  • il kebab si trova anche surgelato
Cena (da sola)
Orata al forno, farcita con un trito di aglio, prezzemolo, un paio di capperi di Pantelleria e un paio di olive nere di Gaeta, 100 g purea di patate, insalata, 1 mela.

Oh, dimenticavo, le amiche che dovevano cenare con me ieri sera non sono potute venire, e per fortuna che non avevo ancora iniziato a cucinare, così, sola soletta, mi sono preparata una pasta con la ricotta e una peperonata istantanea, occasione in cui ho scoperto che alla Lulla piacciono i peperoni. Vabbè che è rossa, vabbè che è matta, ma i peperoni proprio non me li aspettavo!
La peperonata istantanea? Eccola qui:
Prendere un peperone e tagliarlo a filetti, metterlo nel microonde alla massima potenza per 5 minuti. Nel frattempo soffriggere un pezzetto di cipolla e uno spicchio d'aglio affettati in pochissimo olio, aggiungere i peperoni ormai quasi cotti, rosolare per qualche minuto, aggiungere qualche cucchiaio di salsa di pomorodoro, sale iposodico, un pezzettino di peperoncino rosso, basilico fresco se l'avete oppure erbe di Provenza. Abbassare il fuoco al minimo per far condensare la salsa, e buon appetito.


Colazione: 1 tazza di the senza zucchero, due fette di pane senza sale fatto in casa, tostato e con un po' di marmellata senza zucchero
Spuntino del pomeriggio: 1 caffè, 1/2 pera


96,3 kg
145/91 mmHg

venerdì 1 febbraio 2008

Cominciamo oggi

La situazione è grave ma non seria, non i ricordo più chi l'ha detto, ma è così.
In pratica sono sovrappeso, e questa non è una novità, la novità invece è che la mia pressione mi assimila alla specie delle pentole a pressione piuttosto che a quella umana.
Secondo il medico l'unica soluzione è mettermi a dieta, sistemando i due problemini in un colpo solo: il peso e la pressione.
Ovviamente non si è azzardato a darmi alcun genere di consiglio, mi conosce da anni e sa benissimo che il mio cattivo umore può essere veramente pericoloso, più o meno come un aereo lanciato contro le Twin Towers, non so se rendo l'idea.
Ci ho pensato, ripensato, ho scandagliato il web, e alla fine ho messo insieme qualcosa che poteva fare al caso mio, vale a dire una DIETA IPOSODICA A 1400 Kcal.
Detta così è una cosa tragica, fa finire i maroni dritti fino al centro della terra.
Ma ho deciso di non disperare, e di non dimenticarmi che:
a) dieta vuole dire regime alimentare, non tristezza e rottura di maroni
b) sono una specie di Harry Potter dei fornelli ... e crepi la modestia
c) a tavola si sta meglio in compagnia, anche se virtuale
e così eccomi qui con questo blog, ogni giorno, per quanto possibile, la mia dieta e le mie ricette, i miei successi ... e i miei insuccessi, ok, proverò anche con quelli.

Pranzo (da sola)
250 g di passato di verdure surgelato (condito con un cucchiaino di olio extra, una grattata di pepe, un cucchiaino di pecorino romano grattuggiato)
1 trancio di salmone ai ferri (con erbe aromatiche e sale iposodico)
1 patata al forno (200 g circa), con sale iposodico ed erbe di provenza
1 mela

Cena (per tre persone)
Riso con fave e peperoni

250 g riso per risotti, 300 g fave, 2 cipolle, 1 spicchio d'aglio, 1/2 l brodo vegetale, 1 bustina di zafferano, 10 pomodorini, 2 peperoni, 2 cucchiai di olio extra, pepe. sale iposodico.

Rosolare le cipolle e l'aglio affettati in un cucchiaio d'olio, unire il riso e farlo tostare.
Sciogliere lo zafferano nel brodo, aggiungere al riso e riportare all'ebollizione.
Mettere in forno già caldo e lasciar cuocere per 20 minuti.
Scolare le fave se in scatola, oppure scottarle per una decina di minuti in acqua bollente salata se fresche o surgelate.
Saltare in padella i peperoni tagliati a listarelle, quando sono morbidi aggiungere le fave e i pomodorini tagliati a spicchi, quindi aggiustare di sale e di pepe.
Togliere il riso dal forno, sgranarlo bene, condirlo con le verdure e un filo d'olio, versare su di un grande foglio di carta da forno, creare un cartoccio che deve essere ben sigillato, quindi ripassare in forno per 10 minuti circa.

1 pera

Colazione: 1 tazza di the senza zucchero, due fette di pane senza sale fatto in casa, tostato e con un po' di marmellata senza zucchero
Spuntino del pomeriggio: 1 tazza di the senza zucchero, 1 arancia

96,3 kg
139/92 mmHg