giovedì 8 maggio 2008

Pensieri, parole e opere (parte prima)

Oggi ha giurato il quarto governo Berlusconi. Segno che gli italiani perdono il pelo ma non il vizio.
Gli piace credere ai sogni, gli piace il tono rozzo e cameratesto, trovano simpatico uno che dice che ce l'ha duro (il catetere ormai), e "understatement" le corna e le dita del naso in pubblico.
Però è interessante conoscere un minimo di pedigree di questa allegra brigata, lasciando perdere il capo in testa, che altrimenti non mi basta lo spazio.

Roberto Maroni (interni): il suo capo che ce l'ha tanto coi comunisti, dimentica sempre che ha fatto parte di Democrazia Proletaria. Nella maggior parte delle biografie ufficiali la notizia non si trova, chissà come mai? Dal punto di vista giudiziario ha collezionato solo una condanna per resistenza a pubblico ufficiale, una mammola insomma.

Giulio Tremonti (economia): di economia ci capisce come ci capisce qualsiasi insegnante di lettere, cioè niente. In compenso ha un passato socialista. La sua politica è semplice: tutte le tasse sui lavoratori e niente sulle imprese, che infatti ormai godono di utili a dir poco spropositati, senza un minimo di reinvestimento in impianti e ricerca. Nonostante il supposto liberalismo del partito a cui appartiene, è convinto che tutti i problemi si risolvano con le nazionalizzazioni (anche perché in questo modo si possono sistemare più clienti). Non ha pendenze giudiziarie, perché purtroppo i danni che ha fatto e che farà non vengono considerati reati.

Umberto Bossi (riforme): segretario amministrativo della sezione di Samarate del PCI (si, proprio Partito Comunista Italiano), fervente sostenitore dei giudici di Tangentopoli finché non viene pizzicato anche lui (condannato in via definitiva a 8 mesi), e si sa i pizzichi fanno male, sopratutto nei temperamenti vendicativi e sanguigni come il suo. La sua ideologia è semplice, e si chiama celodurismo, parola che definisce le condizioni in cui si dovrebbe sempre trovare l'organo pensante del leghista DOC, organo molto opportunamente situato in mezzo alle gambe.
E' stato colpito da un grave ictus, cosa di cui umanamente mi dispiace, si deve però dire che la malattia non gli ha insegnato nulla, cosa che però era prevedibile, dato che l'ictus colpisce il cervello, che, come si è già detto NON è l'organo pensante di un leghista. Dal punto di vista giudiziario, oltre alla condanna per illecito finanziamento di cui sopra il suo reato più grave è legato ai nomi dati ai suoi figli, nomi che non oserei infliggere nemmeno ai miei gatti.

Roberto Calderoli (delegificazione): originario della Val Imagna, si differenzia immediatamente dai suoi conterranei, infatti si laurea in medicina, quando l'ambizione media dei ragazzi della sua età è fare il manovale, ma d'altra parte lui è figlio del dentista del paese. Forse a causa del'estrema semplicità della sua mente, è uno dei rari esempi di fedeltà politica, ha esordito nella Lega e con quella è rimasto. Ci si chiede se sia coerenza o semplice istinto pavloviano. L'individuo in sè è sostanzialmente ameno, e lo sarebbe ancora di più se non gli fosse chiesto di occuparsi di leggi. Sua è infatti l'odiosa legge elettorale italiana, da lui stesso definita porcata in uno dei rari momenti di lucidità. Deve essere sercitata molta attenzione sulle sue intemperanze verbali, d'altra parte scusabili dato che la bocca non è nè collegata nè collegabile con l'organo pensante dei leghisti, e quindi il soggetto non è in grado di controllarsi da sè. Per tutte le ragioni di cui sopra non ha pendenze giudiziarie, anche perché gli sarebbe sempre concessa l'infermità mentale.

La lista è lunga ... segue domani :-)

P.S. Stagione di asparagi, sono buoni in tutte le maniere, ma ricordatevi di pelarli con un pelapatate per togliere la fibra esterna, e di sbollentarli da 6 a 10 minuti in acqua salata prima di qualsiasi preparazione ....

Nessun commento: