Questo post doveva intitolarsi "Le trojane", e parlare della divertente gita fatta ieri con amici a Lubjana, con appendice a Trojane, appunto, per fare scorta dei fantastici krapfen prodotti in quel minuscolo paese sloveno.
Poi stamattina, stavo mangiando per colazione uno dei suddetti, paradisiaci krapfen, quando, al giornale radio, ho sentito la barzelletta del giorno: sua santità il procione ermellinato Benedetto XVI, conosciuto anche come nazingher, ha lanciato un'esortazione ai paesi europei a farsi carico degli immigrati e bla bla bla, nonsense parlando, in quanto lui per primo sa benissimo che queste parole non le ascolterà nessuno, e soprattutto non le ascolteranno i cattolicissimi politici italiani, dispostissimi a compiere qualsiasi bassezza in nome di un cattolicesimo di facciata, ma indisponibili a fare qualcosa di concretamente cristiano come trattare gli immigrati quale prossimo.
E quando mai? Non trattano nemmeno gli italiani quale prossimo, basta sentire gli sproloqui del celodurministro contro i professori del sud, per farsene un'idea.
E quindi niente di nuovo nello sproloquio del procione, niente in grado di farmi mollare il krapfen che stavo sbocconcellando con tanta dedizione.
Il fatto è che poi sua ermellinità se n'è uscita con una esortazione ai succitati migranti i quali " ... vanno pure sensibilizzati sul valore della propria vita, che rappresenta un bene unico, sempre prezioso, da tutelare di fronte ai gravissimi rischi a cui si espongono nella ricerca di un miglioramento delle loro condizioni e sul dovere della legalità che si impone a tutti".
Ma ci è o ci fa?
La vita è un bene prezioso, e credo che nessuno come i migranti ne sia convinto, o sua santità è convinto che partano incautamente per un viaggio che credono di piacere?
Quella è tutta gente che, quando va bene, sfugge a una vita di estrema miseria, materiale e morale (morale, ha sentito la parola, santità? dovrebbe farle suonare qualche campanellino nella zucca procionesca, questa parola), e quando va male sfugge, per l'appunto, alla morte: per fame, per guerra, per persecuzione.
Lo sanno benissimo che qualcuno non arriverà vivo, ma il rischio di morte è assai inferiore a quello che avrebbero restando a casa loro!
I migranti hanno un senso della vita e della sua sacralità, e notevole: infatti sfuggono a morte certa!
E il procione gli dice pure che vanno sensibilizzati. Ma che si spogli dell'ermellino e vada a fare un po' la loro vita, quest'uomo che è convinto di poter predicare sulle vite degli altri senza nulla sapere di esse, e lo vedremo scappare in mutande e a gambe levate ...
Evidentemente anche ai vertici RAI la cazzata deve essere parsa grossetta, perché, dopo quella prima edizione del giornale radio del mattino, la frase non è stata ripetuta in alcuna altra edizione ... non per questo non è stata pronunciata ...
1 commento:
senza parole..
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