giovedì 14 agosto 2008

Il dito medio ce l'abbiamo ancora

Così disse il celodur ministro qualche giorno fa, durante la festa del carroccio a Pontida.
Ora, io Pontida la conosco bene, e mi chiedo dove cavolo lo hanno messo il Carroccio: o il Carroccio, o gli abitanti del paesucolo, che le due cose insieme non stanno.
In ogni caso mi consola che abbia ancora un dito medio, e concordo col fatto che il suo alzarlo durante l'Inno di Mameli non sia stato considerato un reato ministeriale.
Innanzi tutto considerare Bossi un ministro è una aberrazione che si può vedere solo nella nostra sgangherata repubblica e sotto lo scettro di re Silvio, poi ricordiamo che l'uomo ha subito dei gravi danni cerebrali, non al suo cervello pensante, ma alla massa situata nella testa e che muove i muscoli. In altre parole un impulso scoordinato è arrivato al medio durante l'Inno nazionale. Non c'è la volontà né il dolo, insomma.
Fatto sta che se possiamo scusare il celoduro, che col catetere ben infilzato nel suo unico organo pensante, e il centro del coordinamento muscolare seriamente danneggiato non può fare di meglio che dire sciocchezze, non si riesce invece proprio a capire che cosa è passato per la testa a Borghezio.
Oddio, anche qui un ossimoro, la prola testa e la parola Borghezio non stanno normalmente nella stessa frase, e poi l'uomo non è noto per pronunciare versi di senso compiuto.
Comunque, tutto soddisfatto per la buona messe di medaglie d'oro ottenuta dagli atleti italiani alle olimpiadi, in un olimpico impeto di cretineria ha detto " le medaglie d'oro alle olimpiadi dimostrano la superiorità etnica padana".
Ora, a parte che qualcuno dovrebbe spiegarmi che cosa si intende per etnia padana, e lo chiedo da persona nata sulle rive del Po, da due famiglie antichissime e ben note nella città in cui sono nata. Nonostante ciò mi basta guardare la mia faccia, e leggere i miei esami del sangue per sapere per certo che nel mio corredo genetico è passato di tutto.
In ogni caso, tanto per informazione del mitico Borghy
Matteo Tagliariol è nato a Treviso
Giulia Quintavalle è nata a Livorno
Valentina Vezzali è nata a Jesi
Federica Pellegrini è nata a Mirano
Chiara Cainero è nata a Udine (particolare menzione di disonore in questo caso per il neosindaco Honsel, che per fare i complimenti all'atleta avrebbe detto la sciocchezza del giorno, se Borghezio non avesse detto di peggio)
Insomma che non mi pare proprio di poter desumere una qualsiasi supremazia padana da questo medagliere, vedo invece l'Italia, quella dei cosiddetti sport minori, che, una volta ogni quattro anni, riesce a dimostrare che c'è, e ad alti livelli, anche se nessuno gli da una lira.
E siccome le Olimpiadi non sono ancora finite, immagino che altri non padani calcheranno il podio, alla faccia dello scioccherello.
Vabbè, c'è chi alza una medaglia d'oro, e chi alza il medio ... a ognuno secondo le sue possibilità.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Teniamo poi conto che le radici storiche della scherma sono toscane e marchigiane... ma dato che è uno sport minore di cui poco si parla se non quando serve a darci lustro come nazione, mi rendo conto che i geni che ci governano non se ne siano resi conto....
E il buon Minguzzi, oro olimpico di lotta greco romana, di Castel San Pietro terme (BO) vicino a Imola, sarà ben contento di essere annoverato tra gli atleti di etnia padana, immagino.... mah...