Eccoci qui, di ritorno da quattro giorni in Germania, dei quali due di viaggio e due di meeting del WCF.
La partenza era fissata per venerdì mattina alle otto, il che significa sveglia alle sei, e di conseguenza Diva, che sa sempre a che ora mettiamo la sveglia, ha iniziato a saltare sulla porta alle cinque e mezza.
Insomma che per una volta nella nostra vita siamo partiti in orario.
La giornata era soleggiata ma fresca, ci siamo fermati solo per acquistare la "vignette", vale a dire il bollino che permette di utilizzare le autostrade austriache, e via, più veloci della luce :-D
Che l'Austria sia un paese senza sbocchi al mare, e che desideri tanto averne, è facilmente intuibile dal fondo stradale, fatto in modo da garantire all'automobile rollii e becchegi degni della navigazione in mare mosso.
Per fortuna l'Austria è piccola e passa in fretta: appena la macchina ricomincia a viaggiare come una macchina, e non come una barca impazzita, vuol dire che si è entrati in Germania.
La Germania ha degli ottimi autogrill, dove si mangia anche bene, ma che hanno un tremendo difetto: il bagno a pagamento, ma non come da noi, dove c'è una svogliata signora con un piattino davanti, che al massimo se non le dai nulla ti guarda male.
No, ma figuriamoci. In Germania per bagno a pagamento si intende a pagamento, ragion per cui c'è un tornello, con una gettoniera in cui si inseriscono 50 centesimi, altrimenti niente pipì. La prima volta ci entri, pensando che a un ingresso così tecnologico, e a tanta cifra, corrisponda un trattamento principesco, imborotalcatura automatica delle parti intime per esempio, un tenore diplomato in conservatorio che faccia pss pss per sollecitare le minzioni difficili. E invece niente, c'è solo la pulizia automatica dell'asse del water per le donne, e una scritta luminosa che invita a provvedere ai propri disturbi sessuali, che si accende non appena uno inizia a pisciare, nel bagno degli uomini. Il prof dice che è molto imbarazzante.
Comunque, tutto bene fino a Monaco e oltre, godendoci il paesaggio di dolci colline ricoperte di coltivazioni di orzo e luppolo (chissà cosa si fa da quelle parti con quei due ingredienti), intervallate di tanto in tanto da qualche campo di mais.
Poi, improvvisamente, il traffico si ferma, la velocità media scende a quella di una lumaca lenta, e sarà così fino a Essen, e intanto il tempo si guasta.
La Germania è lunga e boscosa, e a lungo andare i boschi diventano monotoni, soprattutto se percorsi stando ben incasellati in una colonna di auto, in gran parte con targa olandese, che procede a 50 km/h. A un certo punto uno desidera che succeda qualcosa, un'esplosione termonucleare andrebbe benissimo, l'ideale per scacciare la noia. Invece il massimo di quello che succede è un indicente di tanto in tanto, con l'unico risultato di diminuire la velocità.
Insomma che invece che alle otto arriviamo a Essen alle dieci, facciamo il nostro solito battibecco sull'interpretazione delle indicazioni stradali urbane, e finalmente troviamo l'indirizzo a cui dovremo alloggiare. Dato che si tratta di un affittacamere pensiamo che sarà una stanza con bagno, magari un po' squallidina, e invece è un delizioso miniappartamento, nuovissimo e arredato con gusto, deo gratias.
Il giorno dopo, in perfetto orario, ci presentiamo al Welcome Hotel di Essen, dove si tiene il meeting.
L'hotel è pretenzioso e caro oltre ogni ragionevole limite, e il meeting è, obiettivamente, organizzato molto male, però si incontra un sacco di gente che non si incontra da altre parti, e di solito non scorre il sangue, non palesemente almeno, anche se vengono predisposti parecchi alcoltellamenti.
In ogni caso il motto è sorridere, sorridere sorridere.
Sarà che noi abbiamo sorriso molto, abbiamo dato ragione a tutti, ci siamo mostrati persino dei buontemponi, ma alla fine non solo siamo vivi e, presumibilmente, senza coltelli che ci attendono da qualche parte, non subito almeno, ma abbiamo persino ottenuto dei successi.
In ogni caso due giorni in questo ambientino, molto simile a un acquario pieno di squali e alligatori, sono decisamente stancanti, e la domenica sera rifiutiamo la cena amichevole, con la scusa che preferiamo starcene da soli da bravi neoconiugi.
Ci infiliamo in un ristorantino arabo, ci facciamo preparare rognoncioni di agnello alla brace e qualche dolcetto, e andiamo a goderceli nel nostro appartamentino.
Ieri mattina, dopo una notte di tregenda, causata dal fatto che i dolcetti arabi non sono esattamente leggeri, e da un temporale spaventoso, partiamo per riattraversare la Germania e tornare a casa.
Decidiamo fin da subito che non utilizzeremo le famigerate toilette a pagamento, ma che ci fermeremo nei parcheggi e lasceremo che la natura si occupi dei nostri contributi. Scopriamo che non siamo gli unici che adottano questa politica, dato che i margini dei boschi che costeggiano i parcheggi sono infiorati da una cospicua messe di fazzolettini di carta.
Ci fermiamo a Monaco, in un biergarten vicino all'Englische Garten, per incontrare un amico, con cui finiamo per parlare delle condizioni pietose della politica italiana. Che poi sembra così lontana in questo giardino, col sole che è finalmente tornato a splendere, e dei deliziosi wurstel davanti.
A malincuore ripartiamo per affrontare l'ultimo tratto. Siamo stanchissimi, semiaddormentati, e solo il miraggio del nostro letto ci mantiene in rotta.
Alle 23.30 ci siamo. Salutiamo i gatti, che per fortuna sono già stati sfamati dall'amica che viene a fare la catsitter in nostra assenza, e piombiamo in un sonno profondo.
Non che oggi siamo più svegli di ieri ... l'età avanza e i tempi di recupero aumentano, ahimè ...
2 commenti:
Fresco di viaggio in Germania, mi permetta solo una correzione: i bagni non sono a pagamento, ma a "cauzione" (almeno, negli autogrill dove siamo stati noi). In cambio dei 50 cents di ingresso si riceve un voucher da riutilizzare in cassa per pranzo-caffè-giornale-caramelline ecc. Un incontinente, o uno che mangia pesante, al termine della vacanza conservando i bigliettini può pranzare gratis! E comunque, si abitui: la progressiva scomparsa delle "signore con piattino" nella rete italiana di Autogrill è il preludio alla comparsa di qualcosa di simile anche da noi...
Vero, solo che il caffè in Germania non lo beviamo e le caramelle sono vietatissime causa diabete del prof, per cui per noi diventa un balzello a tutti gli effetti ...
Se però spariscono anche da noi le "signore con piattino" è un vero guaio ... da noi non ci sono boschi vicino alle piazzole di sosta :-(
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