mercoledì 16 luglio 2008

Necronomicon

Sono alcuni giorni che parto ad arrabbiarmi già al primo giornale radio del mattino, cosa che fa innervosire il prof che si domanda che benefecio ne tragga dal berciare per casa contro il nulla, visto che i miei bersagli non mi possono sentire, e poi è preoccupato che i vicini pensino che stiamo litigando.
Ora, posto che in tanti anni di convivenza non abbiamo mai litigato, al massimo qualche broncio, lo dico pubblicamente qui così che poi nessuno si ponga domande, è necessario che spieghi il perché delle mie arrabbiature mattutine (pomeridiane, serotine, insomma ogni volta che parte un giornale radio).
Credo che tutti ormai conoscano la storia triste della ragazza comasca, morta da 16 anni, eppure mantenuta in stato di vita apparente mediante nutrizione forzata.
Qualche giorno fa una sentenza ha riconosciuto che la ragazza è morta a tutti gli effetti, e quindi che è possibile scollegare le macchine che mantengono il suo corpo, ponendo termine alle immense sofferenze della famiglia che la accudisce.
Apriti cielo. Tuoni fulmini e saette, condanne da coloro che ritengono di sostenere la vita, anatemi contro l'eutanasia, preti bercianti da tutte le parti, contro quel poveruomo del padre colpevole solo di voler finalmente seppellire in modo dignitoso il cadavere di una figlia, imbalsamato in uno stato da morto vivente da così tanti anni.
Innanzi tutto mi chiedo che cosa abbiano fatto tutti questi scandalizzati professionali per alleviare la fatica quotidiana di una famiglia così tanto provata.
Dopo di che mi chiedo anche con che diritto si pretende che la chiesa condizioni lo stato a spendere una quantità di soldi spaventosa per mantenere fresco un cadavere, quando non ci sono i soldi per fornire le cure più banali a un sacco di gente che invece viva lo è, ed effettivamente.
Poi ho sentito che i fanatici dei movimenti pro vita (pro che?) stanno facendo dei pellegrinaggi portando bottiglie di acqua davanti al Duomo di Milano, a significare che la nutrizione forzata non deve essere sospesa. Ma sta gentaglia, perché non va in ospedale, dove quella donna giace, e si occupa di cambiarle i pannoloni e curare le piaghe da decubito? Purtroppo il cervello è morto, e la carne cerca di fare altrettanto, anche se non glielo consentono ... e il tutto puzza un bel po'.
In più, adesso si raccolgono firme tra i parlamentari per far si che la sentenza sia disattesa, perché queste cose devono essere stabilite da una legge ... siccome però una legge del genere non riguarderebbe i fatti personali del berlusca, non rieco a immaginare il grado di urgenza con cui il nostro parlamento se ne potrebbe occupare ...
Mi viene in mente una scena da film dell'orrore: viene approvata una legge che obbliga a mantenere in stato di non morte i cadaveri oltre qualsiasi ragionevole limite. Muore Berlusconi, e viene mantenuto in questo stato orribile, e, siccome non ne può essere dichiarata la morte, l'Italia rimane così, con un cadaverone a capo del governo ...

Per scacciare le allucinazioni orribili, niente di meglio di una zuppa di pesce:

Zuppa di pesce
1 gallinella, 4 piccoli tranci di pesce spinoso (nasello, rana pescatrice ...), 5 o 6 ciuffi di totano, una manciatina di seppioline, 2 moscardini, qualche gamberetto, una dozzina di cozze sgusciate, un piccolo trancio di pesce spada, 1 lattina di polpa di pomodoro, 1 cipolla, 1 spicchio di aglio, prezzemolo, peperoncino, olio extravergine di oliva, brodo vegetale, 1/ bicchiere di vino bianco secco.

Mettere sul fuoco il brodo vegetale con la gallinella e il pesce spinoso, e portare ad ebollizione.
Nel frattempo tritare la cipolla, l'aglio e il prezzemolo, e far soffrigere con poco olio in una padella larga.
Aggiungere la polpa di pomodoro, il vino e un mestolino di brodo, e far sfumare il vino.
Inserire i ciuffi di totano e i moscardini tagliati a pezzi, e le seppioline. Togliere il pesce dal brodo e diliscarlo, aggiungerlo nel tegame.
Far cuocere per 40 minuti, allungando con il brodo quando tende ad addensare troppo. Aggiungere il pesce spada tagliato a cubetti, i gamberetti e le cozze, sempre allungando di tanto in tanto la salsa con il brodo.
Servire molto calda, con fette di pane casareccio.

3 commenti:

Francesca ha detto...

Non si sta cercando di prolungare la vita alla ragazza, ma si prolunga la sua morte... Un passaggio che dura da troppi anni!!! Poveretta, lasciatela andare!!!
Un abbraccio
Francesca

Anonimo ha detto...

è vita o non è vita? l'alimentazione forzata è terapia o no? non posso non pensare che solo per un miracolo oggi non mi trovo, da figlio, a passare quello che sta passando Beppino Englaro da padre. sebbene cattolico, in questo caso non so da che parte sia il giusto e dove l'ingiusto.

TURAMBAR ha detto...

vorrei uno scambio di link, il mio blog è warbegin.blogspot.com, ke ne dici?