mercoledì 18 giugno 2008

Storia del puzzle dalla bolletta al pranzo

Tanto per proseguire il discorso di ieri, e dare ancora un pochino di ragione al matto (ma solo sull'argomento del costo del petrolio), oggi su un pericoloso giornale rivoluzionario (il Corriere della Sera), trovo questo articoletto ameno:

"Il puzzle bollette. Tasse e vecchi debiti
Guardare che cosa c'è dietro ai prezzi dei prodotti italiani dell'energia è un po' come aprire un vaso di Pandora: all'interno si scoprono voci bizzarre, che potrebbero addirittura avere un risvolto comico se non si traducessero automaticamente in un prelievo di denaro dalle tasche delle famiglie. Così è ad esempio per l'accisa che grava sul prezzo dei carburanti, che contiene una serie di prelievi che, in ordine temporale, vanno dal finanziamento della guerra di Etiopia del 1935 fino al contributo per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 passando per il Vajont, il Belice, l'alluvione di Firenze e altro. Imposte che si sono stratificate nel tempo e hanno contribuito a far sì che il 55% del prezzo del litro di benzina verde, o il 45% di quello del gasolio, sia costituito da tasse, Iva inclusa."
(Chi vuole leggere integralmente l'articolo, lo trova qui http://www.corriere.it/economia/08_giugno_18/bollette_sideri_916382d0-3cf6-11dd-bfea-00144f02aabc.shtml)

Insomma che, molto candidamente, apprendiamo che tra il 45 e il 55% del costo della benzina alla pompa è costituito da tasse, e non tasse normali, che se mi dicessero che il 55% del costo della benzina verde va a finanziare la sanità pubblica, o la scuola pubblica, forse nemmeno farei una piega, anzi, probabilmente plaudirei felice.
Invece è costituito da tasse che non si sa dove vanno a finire, dato che i recipienti non esistono più: la guerra d'Etipia è finita nel modo ignominoso che conosciamo, i ferrotranvieri quel contratto l'hanno avuto, immagino due lire a fronte di un fiume di soldi che contiuano ad arrivare dalle tasse sui carburanti, il sindaco del Vajont ha detto pubblicamente che tutto è ricostruito da un pezzo, che quei soldi non gli servono più, e che, soprattutto, non li ha mai nemmeno ricevuti, eccetera eccetera ...
E allora, caro Tremonti, oltre a inventare tasse improbabili che probabilmente daranno un gettito per cui non vale proprio lo sforzo, per ridistribuire una inezia dei favolosi introiti dei petrolieri, perché non dare una ripulita ai mille balzelli che gravano i carburanti? Oppure, con atto intelligente, accorparli in una unica voce il cui gettito vada a finanziare lo stato sociale, alè!

E a proposito di puzzle, oggi, esattamente all'ultimo momento, il prof mi ha avvisato che avrebbe portato a casa a pranzo un collega.
Per fortuna qualche anno fa frequentavo gli Hare Krsna, dai quali ho imparato che quando aumentano i commensali non è il caso di aumentare il quantitativo delle porzioni, è molto meglio aggiungere una portata, da dividere tra tutti i commensali (soprattutto se nel frattempo il negozio ha chiuso per l'intervallo di pranzo).
Una specie di puzzle culinario insomma, e, visto che oggi il pranzo prevedeva pesce con insalata, ci ho aggiunto un po' di fagiolini e un piatto di spaghetti.

Spaghetti al pesto rosso (x 3 persone)
210 g di spaghetti, 6 cucchiai di olio extravegine di oliva, 70 g di pomodori secchi sott'olio, 30 g di grana grattuggiato, 1 spicchio d'aglio, qualche foglia di basilico.

Mettere nel mixer i pomodori secchi, l'olio, l'aglio e il grana e frullare fino ad ottenere un pesto grossolano.
Nel frattempo lessare la pasta, condirla con il pesto diluito con qualche cucchiaio di acqua di cottura, aggiungere il basilico e servire caldissimo.

Filetto di branzino al limone (x 2 persone)
2 branzinetti sfilettati, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, scorza di mezzo limone, olio extravergine di oliva.

Scaldare l'olio in una padella antiaderente, deporre i filetti di branzino con la polpa in alto, cuocere per un paio di minuti, poi aggiungere la scorza di limone e il vino. Continuare la cottura prendendo di tanto in tanto un cucchiaio di fondo e irrorando i filetti. Quando sono uniformememente bianchi, incoperchiare e proseguire la cottura per 5 minuti.
Volendo arricchire il piatto con dei fagiolini, lessarli in acqua bollente salata per 10 minuti, scolarli e ripassarli nel fondo di cottura del pesce.

Insalata capperina
100 g di foglie di lattuga, 80 g di rucola, 150 g di pomodori ciliegini, 1 carota, 1 costola di sedano, un cucchiaio di capperi di Pantelleria, olio extravergine di oliva, succo di mezzo limone, qualche foglia di basilico.

Lavare, strizzare e spezzettare le insalate, tagliare la carota a fettine sottilissime con un pelapatate, tagliare la costola di sedano a listarelle e i pomodori in quarti.
Disporre il tutto in una capace insalatiera e aggiungere i capperi.
In una ciotolina emulsionare l'olio, il limone e le foglie di basilico spezzettate, quindi condire l'insalata.

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