venerdì 27 giugno 2008

Il Travaglio del pensiero magico

Ieri pomeriggio, in quel di Lignano, nell'ambito di una degnissima manifestazione denominata "Incontro con gli autori e con il vino", siamo andati a sentire Marco Travaglio.
Pubblico da grandi eventi nonostante il solleone e la canicola, e tifo da stadio per il giornalista che presentava il suo libro "Se li conosci li eviti", una specie di dizionario enciclopedico dei nostri parlamentari di qualsiasi colore politico, tanto per dimostrare che la cialtroneria non è una questione di tessera, anche perché in Italia nemmeno la tessera è una questione di tessera, dato che gli interessi in gioco sono ben altri.
Insomma, assolutamente niente di nuovo per chi segue la politica italiana con spirito critico ancorché incazzato, e infatti il vasto pubblico applaudiva sottolineando i passi salienti dell'intervento, centrato sul conflitto di interessi del bisunto.
Il problema è che quel pur vasto pubblico rappresenta una minoranza in Italia, la minoranza di coloro che guardano le cose con occhio critico, si informano, e usano la ragione per mettere le cose al loro posto, di coloro che per ciascun evento stabiliscono un rapporto di causa ed effetto.
E la maggioranza? La maggioranza è costituita da coloro che invece esaminano gli eventi alla luce del pensiero magico.
Ora si sa, la magia è fatta di formule, che, si pensa, se più volte ripetute danno origine a degli effetti che alterano la vita reale.
Ed ecco qui che sua maestà Silviuccio da Arcore diche i magistrati lo perseguitano, e lo dice un sufficiente numero di volte per cui, per coloro che adottano il pensiero magico, sia vero, e sia vero al punto da sentirsi offesi da questo, e lo ritengono un loro problema, e gli danno simpatia e voto, invece di capire che è un problema solo suo.
Sono gli stessi che sono convinti che votare un imprenditore multimilionario per proprietà transitiva faccia diventare multimilionari anche loro.
Oppure pensano che i loro fallimenti siano colpa degli immigrati, e quindi concordano su leggi assurde contro gli immigrati, senza rendersi conto che queste leggi servono solo a far scendere di prezzo il già basso costo della manodopera clandestina. E non si rendono conto che meno viene pagata la manodopera clandestina meno verrà pagata anche la manodopera legale. In un qualche modo i due fattori sono legati.
Insomma che l'incontro di ieri sera con Marco Travaglio è stato estremamente interessante quanto estremamente inutile, perché chi era lì era terreno fertile, mente razionale che non doveva essere convinta di nulla, al limite dotata di qualche strumento in più per le proprie analisi razionali.
Gli altri non c'erano, perché ciò di cui si stava parlando non aveva alcun accenno di magia, e quindi non sarebbero stati in grado di capire che si stava parlando di qualcosa, figuriamoci di che cosa.

Alla fine della manifestazione è stato servito il vino, prodotto da un'azienda agricola della zona che coltiva le sue viti in maniera eco-compatibile. I miei compagni di gita mi dicono che era piuttosto buono, ma io, si sa, sono astemia. In compenso le patatine che hanno servito insieme non erano freschissime.


Nota: non si parla di cucina in questo periodo, il caldo è così terribile che il massimo dell'accensione dei fornelli è la preparazione del caffè.

3 commenti:

viviana ha detto...

allora te la propongo io una bella ricettina fresca fresca e senza fornelli, in cambio di tutte le bellissime che ci dai tu: cous cous crudo, in una ciotola con verdurine fresche tagliate a pezzettini (pomodoro, sedano, peperoni, prezzemolo e quello che vuoi tu), olio sale e limone, il tutto lasciato in frigo a macerare un bel po' fino a che il cous cous si gonfia e diventa morbido. Buon appetito e buona estate, mia cara ^___^

ombraluce ha detto...

wow .. interessante
ho giusto del cus cus in casa, domani ci provo ...

viviana ha detto...

e io invece domani provo il tuo stuzzicante frullato di verdure e yoghurt :-)