domenica 29 giugno 2008

Bivio, trivio e quadrivio

Fa un caldo tale che la cosa che mi riesce meglio è dormire, e anche quando sono sveglia non è che le mie facoltà siano al meglio, infatti vado dicendo che ormai ho superato lo stadio Alzhaimer, ma sono all'encefalopatia spongiforme.
Devo dire che ho avuto il dubbio che non si tratti di una battuta quando il mio medico l'altra mattina ha ridacchiato educatamente quando gliel'ho detto, vabbè.
Il guaio è che ho l'impressione che in Italia sia in corso un'epidemia di encefalopatia spongiforme, che colpisce i già debilitati cervelli dei nostri politici.
I fatti sono banali nella loro antica semplicità e consuetudine.
Il nano pelato è stato colto nel corso di una intercettazione telefonica (ché lui è intercettato, a differenza di me che sono solo una rompiballe ma non ho processi in corso per alcun genere di reato, e non mi frega niente del fatto che lui sia intercettato, anzi), mentre dava indicazioni a un pubblico funzionario per la sistemazione presso la televisione di stato (quella a cui io non pago il canone perché non ce l'ho, e questo è un ottimo motivo per continuare a non averla), per la sistemazione professionale ancorché precaria di alcune sue scaldaletto.
Non stiamo qui a disquisire sull'opportunità di fare carriera facendo da scaldaletto a chicchessia, e nemmeno sull'italico uso di sistemare le proprie scaldaletto a spese dei pubblici servizi.
Il fatto è che di Pietro, quel ragazzaccio, ha detto che il bisunto invece di fare il lavoro di capo del governo (o dell'opposizione in quel preciso momento), faceva il magnaccia.
Apriti cielo, l'irruente ex pm è stato ovunque criticato perché usa un linguaggio da osteria.
A parte che se vogliamo proprio essere sofistici, il termine sarebbe da bollare come "triviale", "da trivio", inteso non nel suo senso di incrocio a tre vie, ma in quello di termine volgare.
Bene, quindi di Pietro si è espresso in termini triviali.
Ora io penso che se sto parlando di santi parlerò in linguaggio ecclesiastico, se parlo di poesia in linguaggio aulico e poetico, se sto parlando di questioni di letto sarà un linguaggio erotico, se parlo di prestazioni sessuali contro compenso, beh, un linguaggio da trivio rende perfettamente l'idea.
Insomma che come sempre si scambia la forma con la funzione, e invece di entrare nel merito del comportamento del bisunto, che, ripeto, sistema le sue scaldaletto a spese del servizio pubblico, gli si da solidarietà attaccando quello che chiama le cose col loro nome, dicendo alla sorda e inebetita opinione pubblica italiana che l'ometto fa il magnaccia invece che il presidente del consiglio italiano.
O che sia un coro di sospiri di invidia nei confronti del pelato che, alla sua età, si può ancora permettere tutta quella carne? mah ....

A proposito di carne, l'altro giorno ho scritto che in questi giorni il fornello in casa mia si accende solo per fare il caffè, e puntuale mi è arrivata la richiesta di precisazioni: scusa, ma che cosa mangiate?
Beh, a parte che c'è il Liolà, dove ogni tanto ci rifiugiamo perché si può mangiare qualcosa di semplice e ben cucinato a prezzi degnissimi e godendo il frescolino della campagna, per il resto andiamo a frullati.
Un esempio?

Frullato di verdura
4 carote, 1 piccolo cespo di lattuga, qualche foglia di prezzemolo, succo di mezzo limone, 1 vasetto di yogurt di capra, 1 tazza di ghiaccio tritato.

Mettere tutti gli ingredienti nel frullatore finché diventa una crema omogenea e un po' montata, servire immediatamente

1 commento:

Tito Barbini ha detto...

Cara "unamelaalgiorno" trovo il tuo blog molto bello! Sai scrivere(qualità rarissima) e sei dotata di un'ironia straordinaria. Ti ho raggiunto tramite il blog di un'amica carissima ( Francesca ) e non ti lascio più. Vieni a trovarmi : http://www.lenuvolenonchiedonopermesso.blogspot.com