martedì 2 settembre 2008

Lunga vita ai morti

Dato che a quanto pare questo è periodo di barzellette, e che la barzelletta per definizione è il concetto di vita espresso dal Vaticano, dopo la raccomandazione espressa l'altro giorno dall'ermellinato, vale a dire il rispetto della sacralità della vita ai migranti che sfuggono a morte certa, raccomandazione secondo la quale i suddetti migranti dovrebbero restare a casa loro a farsi ammazzare di sicuro piuttosto che rischiare la vita per sfuggire a una situazione insostenibile, oggi l'Osservatore Romano aggiunge una postilla alla barzelletta.
In altre parole il giornale della piccola monarchia assoluta che, come un cancro, è inclusa nel nostro territorio nazionale governando e legiferando al posto di chi dovrebbe farlo, ha espresso l'opinione che la morte cerebrale non segni più il momento del decesso, ma che, in base a non meglio precisate nuove ricerche scientifiche, la persona sia ben viva nonostante il suo organo pensante non funzioni più, e pertanto la creatura sia più simile a una carota che a un essere umano.
Confesso che la prima cosa che mi è venuta in mente è che le ricerche scientifiche citate dall'Osservatore Romano siano state fatte utilizzando dei leghisti, nei quali, come è noto, l'organo pensante non è il cervello, rendendo quindi del tutto plausibile quanto citato dal giornale.
Considerato però che i leghisti sono diffusi fondamentalmente in Italia, paese dove la ricerca scientifica langue, si evince che queste ricerche sono state fatte da un'altra parte, ma in ogni caso non è questo l'argomento in discussione.
In discussione è il fatto che una simile presa di posizione manda a gambe per aria la disciplina dei trapianti, favorendo così le carote contro gli esseri umani.
Voglio dire: se tu sei ormai decerebrato, incapace di intendere e di volere, vivo solo dal punto di vista biologico e solo perché delle macchine stimolano l'organismo a compiere determinate funzioni, allora sarai tutelato in quanto vivo secondo il precetto della chiesa cattolica.
Se invece sei un infartuato, o un ammalato di cuore, con una qualità della vita miseranda e una speranza di vita tendente a zero senza un trapianto, beh, ti converrà morire o entrare in coma alla svelta, così almeno il tuo cadaverone verrà mantenuto in vita.
Ovviamente in un paese civile si provvederebbe innanzi tutto a precisare che se nella piccola monarchia assoluta vogliono coltivare morti viventi così come si coltivano carote, beh, possono farlo a casa loro e a spese loro, senza rompere le scatole a chi, tutto sommato, li ospita e li foraggia.
Dopo di che il paese civile tirerebbe dritto per la sua strada badando al benessere sei suoi cittadini viventi.
Scommettiamo invece che in questo paese del cavolo si aprirà ampia discussione sulla barzelletta odierna, perdendo di vista l'essenziale della qualità della vita e della certezza della morte?
Ma già, le carote non dissentono, sarà per questo?

Cambiando argomento, oggi ci siamo preparati una interessante insalata di pasta, coi peproni però, che le carote al momento mi stanno antipatiche.

Farfalle con fagioli, peperoni e tonno (x 2 persone)
160 g di farfalle, 1 scatola di fagioli canellini, 1 peperone rosso, 1 cipollotto, e scatola di tonno, prezzemolo tritato, olio extravergine di oliva, pepe.

Tagliare il peperone a listarelle e cuocerlo in microonde alla massima potenza per 5 minuti.
Tagliare a fettine sottili il cipollotto.
Scolare i fagiolini e il tonno.
Mettere in una insalatiera tutti gli ingredienti.
Nel frattempo cuocere e scolare la pasta, metterla nell'insalatiera, aggiungere l'olio e mescolare molto bene. Lasciar raffreddare prima di servire

3 commenti:

Francesca ha detto...

Torno dalle vacanze e ti ritrovo bella pimpante come sempre!!!
Brava, non perdere lo smalto... certo che questi qua ti offrono gli spunti per scrivere il post su un piatto d'argento, vero?
O.K. da oggi riprendo a seguirti giornalmente...
Sembra buona questa insalata di pasta!!!
Un abbraccio forte
Francesca

Anonimo ha detto...

Ricordo che già 10-12 anni fa mi insegnavano all'università che una persona in "morte cerebrale" è del tutto equivalente a un decapitato (!). Ora, che si possano avere dubbi sulla effettiva morte di un decapitato, mi pare proprio curioso...

Riguardo ai trapianti, vedrai che troveranno comunque delle persone "più morte" di altre adatte al prelievo :-)

ombraluce ha detto...

Ciao Francesca, bentornata!
Hai ragione, c'è solo l'imbarazzo della scelta, pensa che alcuni giorni non scrivo per eccesso di stimoli, nel senso che ci sarebbero così tante cose su cui scrivere che o passo la giornata sul blog o desisto ...

L'insalata di pasta è venuta niente male, e ti comunico in anteprima che sto completando un libriccino di primi veloci, lo farò uscire in autoeditoria con lulu tra una decina di giorni al massimo :-)