sabato 27 settembre 2008

By this river

You talk to me
as if from a distance
And I reply
With impressions chosen from another time, time, time,
From another time.


Tu mi parli
come se lo facessi da una grande distanza
ed io rispondo
con sensazioni, prese da un altro, un altro tempo
da un altro tempo

(By this river - Brian Eno)

Sono io quella che parla, da una grande distanza, e i ricordi mi assalgono a ondate, provenienti da un altro spazio e da un altro tempo, e hanno la sua voce.
Oggi mi hanno consegnato l'urna con le ceneri, una dignitosa cassettina di legno chiaro, e pare impossibile che un uomo di oltre cento chili sia ridotto a così poco.
Certo, se faccio appello alla mia formazione scientifica, potrei determinare con la massima esattezza il peso delle ceneri nell'urna, ma questo va al di là della scienza.
Sono piena di dolore. Oggi è, a tutti gli effetti, la prima giornata che passo interamente da sola. Ho tentato di stordirmi pulendo casa, e adesso profuma di "Mulled cider", aroma che lui adorava e che aggiungeva in dosi generose al detersivo per i pavimenti.
Ho messo a lavare tutte le sue cose che erano in giro. Passare vicino all'attaccapanni e sentire il suo odore, ancora così fresco e seducente, così erotico per me, era una sensazione che mi portava ogni volta ai confini della pazzia.
Ci sono così tante cose in questa casa che portano la sua impronta, tutte, se devo dire la verità.
Sono addolorata, come dicevo, ma, e sembra un paradosso, non sono triste nonostante pianga spesso.
In questi dieci anni ho fatto il pieno di una felicità così assoluta, intensa, incredibile da essere ai limiti dello scandalo e del miracolo, e mi basta lasciar fluttuare la mente per rivivere un momento qualsiasi della nostra vita insieme, ed è sempre un momento di felicità.
Più che altro mi mancano i discorsi, i commenti che insieme facevamo su qualsiasi cosa, dalle notizie alla radio ai libri letti.
Mi manca la sua incredibile intelligenza, l'ironia, le battute, tanto quanto mi manca il suo abbraccio di notte, a cullarmi nei momenti di insonnia.
Ho trovato una sua poesia, infilata tra i biglietti accumulati sulla mia scrivania.
L'aveva scritta tanto tempo fa, all'inizio della nostra relazione, ma se ne era ricordato in uno dei nostri giretti in Croazia di agosto, e voleva cercarla, per dedicarmela di nuovo.
Si intitola "Onda che avanza"

Sto
con le braccia
tese immerse nel tuo
azzurro incredibile
e tu sabbia
che amorevole mi sostieni
e tu aria
che odorosa
mi respiri
e tu sole
che caldo mi illumini
e tu onda che avanza
là sul mare
a me vieni lenta
come orgasmo

2 commenti:

Francesca ha detto...

Ciao cara,
questi sono i momenti più duri, ma mi rendo conto che sei una donna forte... fortificata anche e soprattutto dall'immenso vigore che ti ha trasmesso il suo Amore...
Ti abbraccio
Francesca

Anonimo ha detto...

Ciao Ombraluce,
passo sul tuo blog da qualche mese, credo di non aver mai lasciato commenti, però. Confesso che la notizia di tuo marito mi ha stretto il cuore. Ti mando un grandissimo abbraccio silenzioso.

fughetta