domenica 11 gennaio 2009

Matti da lega-re

Sto cercando di seguire in questi giorni il tira e molla relativo al DDL proposto dalla lega che dovrebbe servire a fenare l'immigrazione clandestina, e, se devo essere sincera, non ci sto capendo un cavolo.
E' vero che la lettura dei giornali, così come l'ascoltare i giornali radio, non fornisce sufficienti strumenti di conoscenza: in tutti e due i canali le misure vengono raccontate frammentariamente, vengono discusse prima ancora di essere presentate, e si da più spazio alle opinioni che ai fatti.
Vero che non ho la televisione, e forse una sola visione di Bruno Vespa mi potrebbe provocare l'illuminazione, ma sono testardamente resistente alle illuminazioni in generale, è anche una questione di coerenza con le mie rigide politiche di risparmio energetico, ohibò!
In ogni caso, scrivo quello che ho capito, e che il cielo me la mandi buona.
Tra i vari provvedimenti ci sono le maronate, vale a dire le sparate di Maroni, che pensa che basti starnazzare con la sua voce da trombetta stonata che nel 2009 farà cessare gli sbarchi clandestini per far sì che la cosa si avveri, e di questo non voglio discutere, limitandomi a dire che non riescono a frenare gli sbarchi clandestini gli spagnoli, che sui barconi sparano senza troppe remore.
Poi ci sono i provvedimenti economici, vale a dire la tassa di 50 euro sul permesso di soggiono, e i 10.000 euro di fideiussione per gli immigrati che intendono aprire la partita IVA.
Discuterei le due misure separatamente, perché hanno una valenza ben diversa.
Per dirla tutta, la prima misura, se non fosse stata proposta con le modalità vendicative, rancorose e discriminatorie della lega, e con una destinazione d'uso del gettito raccolto che mi fa rivoltare lo stomaco, (il gettito, è scritto nella modifica, verrà destinato ai Comuni di residenza dei cittadini stranieri e utilizzato per l'attuazione di politiche di sostegno alle famiglie italiane e per il controllo del territorio), potrebbe anche avere un senso. Perché il pagare una tassa è un segno di integrazione, un modo per contribuire al benessere della nazione, per ridistribuire il reddito, ma ovviamente non si può chiedere una visione del genere a chi invece ritiene che una tassa sia una punizione da evitare, e che quindi esercita sentitamente il lavoro di evasore convinto e che ha per proprio sommo capo, cioè il capo del governo, uno come il bisunto che ha dichiarato che evadere le tasse è un dovere morale.
Invece mi sfugge completamente, il senso della fideiussione richiesta agli extracomunitari che vogliono aprire la partita IVA. Io ho una partita IVA, e non ho sborsato nulla per averla. Che cosa mi fa migliore di un extracomunitario che voglia fare la stessa cosa?
Ora, consultando il mitico Devoto-Oli, alla parola fideiussione trovo scritto: "Garanzia di carattere personale mediante la quale un soggetto (fideiussore) si obbliga nei confronti del creditore a soddifare in via accessoria l'obbligazione assunta da altri".
E qui cominciano a venirmi i dubbi.
Per esempio: quando uno apre un'attività che potrebbe rivelarsi compromissoria per l'ambiente e lo stato del territorio, viene richiesta, per legge, una fideiussione.
In pratica l'imprenditore va in una banca, si fa fare una fideiussione a favore, per esempio, del comune dove ha sede il suo stabilimento, immobilizzando quindi dei capitali, in modo che un domani, se la sua ditta fallisse e lui lasciasse un'area da bonificare, il comune potrebbe procedere ai lavori di bonifica venendo rimborsato dalla banca.
E' un esempio piuttosto grossolano, ma penso valido per capire a che cosa serve una fideiussione.
Tornando all'emendameto dei celoduristi, a che titolo un extracomunitario che volesse aprire la partita IVA dovrebbe predisporre la fideiussione? Nei confronti di chi? per quale tipologia di danno, qual'è l'obbligazione?
Se vogliamo proprio dirla tutta mi pare che l'unica obligazione che sia venuta in mente (e ricordiamo che con la parola mente quando si parla di leghisti non si intende nulla che abbia a che vedere con la scatola cranica) sia quella dell'esistenza, e del non voler rimanere in fondo alla scala sociale, dove l'extracomunitario dovrebbe stare per definizione, sempre secondo loro.
Insomma che il pensiero alla base è: tu extracomunitario non sei un essere umano, non hai gli stessi diritti degli altri, e quindi se vuoi aprire un'attività, se vuoi salire nella scala sociale, dobbiamo trattarti come un pericoloso inquinatore, e quindi fai una fideiussione, perché il tuo solo esistere è un danno all'ambiente.
Ma magari mi sbaglio, magari l'intento è lodevole. Magari è solo che più extracomunitari hanno la partita IVA, e quindi si comportano come degni cittadini, producendo ricchezza e pagando le tasse, più si vede come in realtà la maggior parte di coloro che sostengono queste misure non sono altro che parassiti che aprono e chiudono partite IVA come si apre una scatola di cioccolatini, in modo da sfuggire a qualsiasi controllo ed evadere le tasse.
Oppure, ancora più lodevole: non vogliono sottrarre lavoratori in nero alle loro aziende, che ne hanno tanto ma tanto bisogno!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche noi siamo stati extra comunitari in America e in Germania e in tanti posti nel mondo.

Nell'intimo cuore umano siamo tutti uguali.

Credetemi, tutto è relativo e assai tantissimo è dovuto alla nostra incomprensione, ai nostri sensi alla nostra visione e innate limitazioni. Vorrei aggiungere qualcosa che forse meglio ci farà capire chi sono gli altri, che spesso non accogliamo o non accettiamo per tanti aspetti, morali, comportamentali, di sesso, di razza, di colore d’ideali, di religione o per stupide invidie e gelosie. Scusatemi se voglio rimarcare questo principio, perché mi rendo conto che a tanti non è chiaro.

Immaginate che siamo tutti terminali sensoriali di quella unità centrale, di quella Matrix che chiamiamo Dio. Immaginate che fra le sue braccia, nel suo regno di luce, tutti siamo amorevoli scherzosi e gioiosi fratelli. Immaginate che per crescere questi figli, affrontano molte prove, in un piano del confronto, su uno sperduto universo su uno sperduto sistema, su uno degli infiniti mondi che da qui chiamiamo terra. Immaginate che qualcuno da questo piano ricordi anche molto vagamente, anche con poca frammentata memoria, con indefinibile oblio di quell’essere che è dentro di noi, di venire da dove la consapevolezza è 99999999999999999999999999999999999 mentre da qui siamo appena limitati ai nostri soli 5 sensi. Non pensate che non ci può essere assolutezza di giudizio o di totale percezione, almeno da questo punto di vista su questo piano? Scusatemi se il tono sembra polemico e quasi provocante ma, a volte nel confronto è necessario chiarire e non riserbare niente dentro, perché nel tempo potrebbe marcire.

Provate a chiudere gli occhi e capirete quanta minore consapevolezza si avrebbe per mancanza di visione e di sentimenti che la vista ci dona.

E’ quello che l’intimo cuore vuole perché sa già o sono i pregiudizi, i radicamenti, i condizionamenti, ecc… che ci portano al pensare e all’agire solo in questo modo?