venerdì 5 dicembre 2008

Santa Romana Scuola

Premessa: lo stato italiano è laico e aconfessionale, vale a dire che non ha una religione di stato. Dentro lo stato italiano c'è un pezzetto di terra che invece è una monarchia assoluta teocratica. Un altro stato, con leggi, usi e costumi diversi dai nostri.
Stante l'incombente clima di sospetto nei confronti delle culture diverse dalle nostre, questo piccolo stato nello stato dovrebbe essere attentamente monitorato, in quanto fonte di eversione, di sovvertimento degli usi e costumi correnti del nostro stato, laico e aconfessionale.
Se non che le stupefacenti teorie sulla famiglia, la scuola e l'educazione provenientei dal piccolo stato teocratico, che, come ho già detto, è retto da una aristocrazia interamente maschile e dedita al celibato, che quindi all'atto pratico non ha alcuna esperienza per parlare nè di famiglia, di scuola o di educazione, sono molto di moda nel nostro stato laico e aconfessionale, così di moda da essere ormai una soffocante cultura dominante.
E infatti ci sono delle scuole, private, in cui si insegna secondo i dettami religiosi del piccolo stato teocratico.
A causa di una aberrazione giuridica che si chiama concordato tra stato e chiesa (e parlo di aberrazione giuridica perché lo stato principale ha tutti i doveri, e il piccolo stato teocratico tutti i diritti), queste scuole sono state parificate alle scuole pubbliche, vale a dire alle scuole gestite dallo stato laico e aconfessionale del quale siamo cittadini.
Si dirà: se la qualità dell'istruzione è del tutto simile a quella delle scuole pubbliche, non è poi un gran problema. No, non lo è dico io, però sono scuole private, e quindi chi proprio vuole mandare i figli lì, pagherà per il servizio.
Voglio dire: io ho mandato per alcuni anni mio figlio in una scuola privata, e cattolica per giunta, a cusa di contingenti problemi familiari. L'ho mandato, e finché è stato alle elementari ne sono anche stata soddisfatta, visto che tutto sommato mi sono trovata in presenza di persone intelligenti che hanno capito che la scelta di quella scuola non era dovuta a motivi religiosi ma di pura necessità, e li hanno rispettati. Poi alle medie è cambiato tutto, e quindi ho cambiato scuola. Ma non è questo di cui intendo parlare: il fatto è che negli anni in cui mio figlio ha frequentato quella scuola io ho pagato fior di soldi. E non ho mai preteso che la collettività sostenesse quei costi. Mia la scelta, mia la spesa, onore ed onere insomma.
Se non che invece queste scuole private e confessionali sono sovvenzionate dallo stato.
Nell'ultima finanziaria, e nel conseguente decreto sulla scuola pubblica, alla scuola pubblica, vale a dire, ricordo, la scuola di proprietà dello stato laico e aconfessionale del quale siamo cittadini, sono stati inflitti pesanti tagli alle risorse per la scuola stessa, tagli che hanno portato a decisioni che sconvolgono addirittura la didattica.
C'è la cirsi si dice, e tutti dobbiamo fare la nostra parte e non sprecare. Non entriamo nel merito di questi tagli, ma in fin dei conti nonostante le proteste di alunni e insegnanti la situazione non si è modificata perché c'è la crisi.
Se non che questi tagli sono stati applicati, parzialmente, anche alle sovvenzioni che lo stato laico e aconfessionale concede alle scuole private ispirate alla monarchia tecratica che ospitiamo sul nostro territorio, i cui alunni già pagano una retta.
Immediata levata di scudi da parte dei vescovi, vale a dire i vertici dell'oligarchia religiosa della monarchia teocratica sparsi sul territorio del nostro paese.
Ma insomma, siete ospiti e c'è la crisi, abbiamo tagliato i fondi alla nostra scuola e siamo stati iremovibili, è stata la risposta del ministro delle finanze.
No? Non è stata questa?
Già, non è stata questa. In realtà, senza nemmeno una misera manifestazione di protesta, i tagli sono stati ritirati, perché Santa Romana Scuola in Italia, paese che ha scordato che la sua costituzione dice che è laico e aconfessionale, è la scuola di serie A, l'altra, quella di noi cittadini, è sempre più inesorabilmente di serie B.
Una prece.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se la piccola monarchia fosse rimasta ad Avignone in Italia avremmo meno problemi... ne sono sempre più convinta

LB ha detto...

Un'altra cosa molto bella e divertente è lavorare in una scuola statale e vedere: crocifissi a tutte le pareti, maestre (laiche) (?) che fanno dire ai bambini la preghiera prima di mangiare, presidi che per ogni festeggiamento organizzano messe (in orario lavorativo)...

Unknown ha detto...

Carissimi,
credetemi dal profondo del mio cuore vorrei far scendere con tutto il cuore Gesù da quella croce affinche possa parlarci e scherzare insime a tanti, ma sembra proprio che non vogliomo e questo per il mio cuore è un vero peccato.

Nel mio orgoglio vi presento il mio angelo e maestro ORAZIO.

Colgo l'occasione per augurare un Buon Santo Natale e Buon Inizio Anno a voi tutti e alle vostre famiglie.

Affettuosamente
Raffaele

(carissima Ombraluce aspetto sempre quella tua risposta)