martedì 2 dicembre 2008

Sempre dalla parte dei più deboli

E' di ieri la notizia che lo Stato Vaticano, che è grande come un francobollo piccolo, ma ha dalla sua un immenso potere morale, e francamente non mi riesce di capire il perché e il percome, ha bocciato il progetto per una determinazione ONU che portasse alla depenalizzazione universale dell'omosessualità.
E con quale motivazione?
Che con una risoluzione del genere sarebbero stati penalizzati gli stati che non equiparassero le uninoni omosessuali a quelle eterosessuali.
Fa niente che in molti paesi la condanna per l'omosessualità sia la pena di morte, alla chiesa importa di più il come e il da chi viene effettuato un atto sessuale piuttosto che la salvezza di una vita umana che compie questo atto in un modo diverso da quello accettato dalla chiesa stessa.
Insomma lo Stato Vaticano, che è una monarchia assoluta teocratica, e quindi è più simile, per esempio, all'Arabia Saudita che a quella che si dovrebbe definire una democrazia, si fa paladina di un dio a cui interessa più quello che c'è nelle mutande dei suoi fedele (e anche non fedeli), piuttosto che quello che avviene nell'anima e nel cuore. Mi raccomando, l'accoppiamento che vi salva la vita è cazzo/figa (scusate il francesismo, ma un certo tipo di terminologia evita l'ingenerarsi di equivoci), se le vostre naturali inclinazioni vi portano verso altri lidi, o vi nascondete o potete anche morire, per maggior gloria di dio.
Ma questo piccolo grande stato, retto, come dicevo da una monarchia teocratica assoluta e che ha un'altra piccola stranezza, cioè è popolato da una casta di maschi celibi, vale a dire il sogno di gloria di qualsiasi maschio omosessuale, oggi ha preso un'altra posizione a strenua difesa dei più deboli.
Infatti non ha firmato la carta dei diritti a favore dei disabili, promulgata dall'ONU nel 2006. Anche qui la motivazione è pregnante: la carta non contiene una ferma condanna dell'aborto. Come sempre si privilegia il vero debole, quello che ancora non è nemmeno umano. Che cosa vuoi che sia un umano adulto, disabile e privo di diritti, in confronto a un grumulo di cellule? Facciamo nascere e crescere, magari disabile, questo grumulo, che poi gli negheremo i diritti, ma potremo esercitare la pietà. Tanti meno diritti tanta più pietà: allo Stato Vaticano non costa niente, mica li mantengono loro, i disabili. Li mantengono le loro famiglie, li mantengono fisicamente, e spiritualmente, ne pagano il prezzo fino in fondo, e cosa hanno in cambio? pietà!
Ma tutto sommato non è la posizione della monarchia assoluta teocratica maschilista e misogina che mi disgusta. Quello che mi disgusta di più è che gli altri governanti, quelli democratici, eletti, con costituzione e stati dove le donne sono rappresentate (chi più chi meno), prestino orecchio a questi vaneggiamenti, a questi insulti all'umanità.
Dovrebbero girarsi dall'altra parte e andare avanti a lavorare per il bene dei loro cittadini, che siano "normali", omosessuali o disabili, o polipoidi, se è per questo.
Non ti curar di lor, ma guarda e passa, dovrebbe essere il loro motto nei confronti delle farneticazioni vaticane. E poi un po' di sana pietà, che non si nega a nessuno.

1 commento:

Francesca ha detto...

Non mi sorprende che la chiesa difenda strenuamente la vita del feto o dell'embrione o lotti contro le unioni omosessuali... in fondo non fanno altro che applicare, a volte pedissequamente e contro ogni logica, i dettami e le regole che nei secoli la chiesa ha scritto e applicato. Quello che sorprende, come dici tu, è che qualche (e più di qualche) rappresentante di uno stato LAICO stia a sentire queste cose e cerchi di tradurle in legge.
Date a Cesare quel che è di Cesare e date a Dio quel che è di Dio!!!
La chiesa dovrebbe agire solo sulle nostre coscienze, se uno è credente, ma non certo a livello politico.
Un abbraccio
Francesca