martedì 2 marzo 2010

Vota Antonio

Certo che non potevo scegliere momento migliore per riprendere questo blog. Tra poche settimane si terranno le elezioni in diverse regioni, tra le quali due che sono in grado di spostare l'ago politico italiano, e che cosa va a capitare? Che le liste presentate dal più potente partito italiano non vengono accettate.
In Lazio prima la lista vien presentata in ritardo, perché l'incaricato si è attardato a riempirsi lo stomaco, in Lombardia poi una buona fetta delle firme manca dei requisiti di legge, e pertanto la lista scende sotto il minimo legale e non può essere accettata.
Ohibò, ma che succede a questo partito autobattezzatosi partito del fare?
Che a furia di fare ha strafatto, qui come per esempio alla Maddalena, l'Aquila e quant'altro?
Perché, siamo seri, le due cose sono strettamente imparentate.
Mi pare ovvio che chi prende sottogamba le leggi e le regole sugli appalti lo faccia anche per le leggi elettorali.
E poi via, le elezioni sono una sgradevole, ancorchè ad oggi ancora necessaria, sinecura, cerchiamo di sbrigare la pratica al più presto e non disturbate, come sempre, il manovratore.
Così si affida la presentazione della lista principale a un faccendiere ex autista di autobus, che ha già mostrato nel 2006 di che pasta era fatto sparendo per una intera notte con le liste da presentare in Lombardia, ma lungi dall'imparare la lezione gli viene affidato di nuovo l'onore, e lui di nuovo lo scazza.
Qualcuno ci crede che gli sia venuto un improvviso attacco di ipoglicemia? Io personalmente no.
Ma d'altra parte è uso di questa classe politica gridare al sopruso quando la legge viene applicata contro di lei. Questo governo, che è quello che ha varato più leggi nella storia d'Italia, è allergico alla legge quando incorre nei suoi rigori, e urla al superameno della forma con la sostanza.
Ma purtroppo in queste cose la forma o la sostanza sono la stessa cosa, perché la forma è quella che preserva l'uguaglianza per tutti della sostanza.
Firme e timbri sono solo orpelli, dice l'altro "disordinato", vale a dire Formigoni, in pratica chiedendo di sdoganare la firma taroccata.
Ora, la nostra situazione elettorale è così disperante da far piangere. Sentivo oggi alla radio le regole per il voto, e la conclusione è che se uno va a votare può esprimere qualsiasi cosa tranne che la sua volontà politica. Vogliamo anche che ci sia una vestigia di legalità nella presentazione delle liste? Ma per favore, i candidati sono affari dei politici che già sono al potere, come dimostra la situazione in Campania, dove le liste elettorali ricostruiscono interi alberi genealogici, con mogli, figli, ascendenti, discendenti e collaterali.
Beh, in Friuli non si vota, ma se si votasse io farei campagna elettorale con Totò: Vota Antonio, vota La Trippa, vota Antonio ... molto, molto più serio.

1 commento:

Annina ha detto...

Eh eh tu non hai la TV e non lo puoi sapere, ma il vota Antonio di Totò è da tempo un tormentone ricorrente su Blob, il celebre programma a spezzoni di Raitre. Le idee sono nell'aria.