giovedì 11 marzo 2010

Il fantastico mondo di Amelie

Probabilmente faccio una citazione a capocchia, non ho visto il film di cui sfrutto il titolo, ma d'altra parte i post devono avere un titolo, e questo mi sembra adatto alla situazione. Certo, la situazione è confusa e non esattamente fantastica, ma d'altra parte il tentativo di coprire tutto con quintali di melassa è tale che può essere riferito solo a un film che riesce a far venire il diabete anche solo leggendo la asettica descrizione di Wikipedia.
Di cosa parlo? Ohibò, parlo del casino delle elezioni, ancora e ovviamente, dopo che in questi giorni la situazione era talmente magmatica che non appena mi accingevo a mettere mano al blog le cose cambiavano, e mi toccava desistere.
Breve punto della situazione, in soldoni e senza sottigliezze e sfumature, che non ho voglia di stare a battere tasti per sei mesi onde descrivere qualche giorno di vita politica italiana.
In Lazio le liste del principale partito di governo, definito da ora avanti, tanto per usare un linguaggio contrattuale, Partito Unico (PU), hanno scazzato l'orario di presentazione delle stesse, venendo quindi escluse dalla competizione elettorale.
Certo, è brutto, ma in fin dei conti la disamina dei fatti dice che se la sono cercata, il loro incaricato alla presentazione pare sia andato a mangiarsi un panino invece di portare le liste al protocollo, che poi sia davvero un attacco di fame, o, come si mormora, un atttacco di modifica delle liste all'ultimo minuto,il risultato non cambia.
D'altra parte, in Lombardia la lista dello stesso PU viene presentata priva di alcuni dei requisiti richiesti per legge, in particolare priva delle autentiche di firma. Ora, è notorio che molto spesso alcune delle firme di presentazione di lista non vengono ammesse, ma in questo caso la situazione è stravolgente: le firme irregolari sono così tante che la lista scende sotto il minimo indicato dalla legge, e quindi non viene ammessa.
Anche lì, come direbbe il proverbio, chi è causa del suo mal pianga se stesso, non si tratta di una norma varata ieri, si sa che le firme di presentazione delle liste devono essere più o meno legalmente vere, c'è solo da alzare un po' il culo per raccoglierle, non è certo difficile, non per Formigoni in Lombardia, tanto per dire.
Ora, da qualsiasi parte del mondo chi ha combinato simili pasticci sarebbe cacciato dalla sua base, a colpi di calcio in culo, perché se è vero che non si può togliere al popolo il diritto di votare, tanto meno lo può fare l'arroganza, l'insipienza e il mancato rispetto per le regole.
Ho detto questo a un amico di estrema destra (è uno solo, lo tengo con grande cura come se fosse una specie protetta dal WWF, anche e soprattutto perché mi fa tenerezza il fatto che dica estrema destra e sia così facile leggere l'anarchia nei suoi assunti, senza che lui lo voglia ammettere), che mi ha tacciato di essere nazimaoista e ha detto che la mia pretesa gli ricordava i Kmer Rossi di Cambogia.
Ora, non mi pare che si possano tirare in ballo gli Kmer per via di un mancato rispetto delle leggi, ma vorrei segnalare all'amico, e a chi si trovasse a pensarla come lui, che il rispetto delle leggi non è mai contro il popolo, soprattutto se queste leggi sono state fatte da rappresentanti eletti dal popolo, liberamente.
Che poi sono gli stessi che oggi invocano la libertà di non rispettarle.
Ma santo iddio, se io sono una che deve presentare una gara presso un ente pubblico, e arrivo in ritardo al protocollo dove devo presentare i documenti, non posso invocare l'emissione di un decreto interpretativo che dica che il fatto che io sono nell'edificio dove si trova il protocollo significa che mi sono presentato allo stesso.
Piuttosto facciamo un decreto che dia vigore di legge al quarto d'ora accademico, che per lo meno diventa uguale per tutti.
Perché insomma, mi sono andata a cercare il testo del famoso decreto "salvaliste", e a mio modesto parere è anticostituzionale. Io non sono una costituzionalista, ma un chimico, però ogni volta che ho detto che una legge mi puzzava di anticostituzionalità mi sono trovata ad aver ragione. E siccome non credo di essere un genio, penso che in realtà non sia così difficile capire se una cosa va secondo i dettami della costituzione oppure no.
In ogni caso se qualcuno vuol leggere il testo del decreto, che, detto tra di noi, è un pastrocchio innominabile, lo trova qui.
E' un pastrocchio innominabile perché, essendo stato scritto in fretta e furia da qualcuno che evidentemente con il funzionamento della legge ha poca dimestichezza, sta risultando del tutto ininfluente sulla ammissibilità o meno delle liste alle elezioni. Certifica solo che si può bighellonare nei locali del Tribunale e dire che si è lì per presentare una lista, e poi consegnarla anche due giorni dopo e pretendere che si tenga conto dei termini, e questo per la problematica del Lazio, mentre il comma che si occupa della Lombardia è un capolavoro di cui potrebbe andare fiero Ponzio Pilato.
Insomma che fatto il decreto, la soluzione non si è trovata, così ieri scende in campo il pelato, ed è il suo intervento che mi ha scatenato il titolo del post.
In altre parole, con una ricostruzione che è un capolavoro di architettura del fantastico, il nostro gnomo ha accusato i radicali e i giudici di aver impedito fisicamente la presnetazione della lista in Lazio.
Ora, che i fans di Emma Bonino potessero essere in tribunale a fare un po' di gazzarra, potrebbe anche starci, ma in quel caso il bravo presentatore di lista aveva solo che da chiamare le forze dell'ordine e farsi scortare all'ufficio protocollo. Lui sarebbe arrivato in tempo, e i gazzarristi sarebbero stati, come minimo, richiamati all'ordine. C'è da dire, a parziale discolpa, che i rappresentanti del PU sono così allergici ai tribunali da non sapere che al loro interno si trovano copiose le forze dell'ordine, vale a dire quegli omini in divisa a cui chiedere protezione in caso di necessità.
Ma i giudici? Ma qualcuno può seriamente vedere i giudici che si mettono a fare barriera contro il presentatore di lista? Qualcuno ci crede? No perché mi pare veramente una cosa ai confini della realtà, di quelle che se vado in giro a dirle io arriva un uomo in camice bianco, con fare paterno, e in men che non si dica mi ritrovo in una cella imbottita e blindata.
Oltretutto mi sfugge un particolare.
Se la ricostruzione cosi fantasiosamente fantastica fosse vera, perché:
1) si è fatto il decreto salvaliste, la cui formulazione indica chiaramente da che parte sta la negligenza
2) perché non si è proceduto a una querela, che oltretutto non sarebbe nemmeno stata contro ignoti, visto che in Italia impedire a qualcuno di votare è reato?
C'è un'anima buona che mi spiega queste incongruenze in maniera logica e sensata?
E ricordate, io sono una fan di Alice nel Paese delle Meraviglie e della ferrea logica di Lewis Carrol, Amelie non fa per me.

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